Vangelo della tempesta sedata, occasione per parlare dei momenti difficili
Il Vangelo della tempesta sedata, occasione per parlare dei momenti difficili
Noi crediamo in un Dio vivo che si incarna in ogni istante della nostra storia personale e nella nostra quotidianità. Sarebbe bello seminare nei cuori dei ragazzi e dei giovani la gioia di questa bella Verità.
Protagonista dell’incontro di Camminiamo con Gioia di venerdì 24 marzo è stato il Vangelo della tempesta sedata (Marco 4 35-41). Nel racconto del Vangelo mentre tutti erano presi dallo spavento Gesù se ne dormiva beatamente. Tant’è che i discepoli lo hanno dovuto svegliare quasi a dire “Come fai a dormire, non ti accorgi che stiamo affondando e possiamo morire?”. E lui sembra scocciato per questa “inspiegabile” paura e sembra quasi che voglia dire: “Non avete ancora capito che se siete con me non vi potrà accadere nessun male?”. È la stessa certezza del bambino che sta tra le braccia del suo papà e/o della sua mamma. Un bambino piccolo anche se percepisce ciò che sta attorno di quelle braccia si fida ciecamente. E così era per Gesù e si aspettava che anche i suoi discepoli avevano cominciato a respirare questa figliolanza.
Per far immaginare cosa potevano provare i discepoli dentro quella barca abbiamo mostrato un video di una barca in mezzo a un mare in tempesta.
Abbiamo chiesto ai ragazzi: “Ricordate dei momenti difficili in cui avete avuto paura per qualcosa?”. Quando li si interrogano su se stessi soprattutto dei loro timori e di momenti difficili loro si aprono. La morte di un nonno, di un giovane cugino, o la paura per un fratellino che è dovuto essere ricoverato d’urgenza e tutte le paure che si trovano ad affrontare o a vivere nella loro giovanissima vita.
“Qualsiasi circostanza vi troverete a vivere anche le più difficili sappiate che Dio è con voi. E se riuscite a vivere tutto insieme a Lui, vi sentirete sempre tra le braccia di quel Papà come quando eravate piccoli e stavate in quelle dei vostri genitori“.
Gioco: I ragazzi hanno poi realizzato una barchetta di carta su cui hanno scritto paure timori e desideri e sono state poi poggiate tutte insieme su una sedia. I ragazzi sono stati divisi poi in due squadre e ogni membro passando per degli ostacoli e un salto su una corda, doveva trovare la sua barchetta e andarla ad attaccare a un cuore di cartone dove c’era scritto Gesù. Vinceva la squadra che per prima riusciva ad attaccare tutte le barchette.
Marco 4,35-41
35 In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37 Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?». 39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 41 E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».