Un “contorcimento di viscere” ha fatto nascere la Mediterranea Saving Humans: il racconto di don Mattia nella parrocchia San Nicola
San Salvo. Tirare le somme dell’incontro avuto sabato 12 novembre con don Mattia Ferrari non e’ semplice e soprattutto difficile da sintetizzare per la complessità degli argomenti e la ricchezza dei contenuti. Don Mattia, figura esile ma con un carattere forte e determinato, ha raccontato come la nascita di Mediterranea Saving Humans si debba esclusivamente al “contorcimento di viscere” di quelle persone che, di fronte ai naufragi ed ai respingimenti, non riuscivano più a prendere sonno, tanto da sentire l’esigenza concreta di attrezzarsi per agire. Quel “contorcimento“, sottolinea don Mattia, e’ lo stesso che ha mosso il Samaritano alla visione dell’uomo depredato dai briganti. La posta in gioco e’ la vita di queste persone e quella della nostra civiltà, quello che noi siamo quello che vogliamo essere. La piattaforma creata da giovani di buona volontà ha voluto ci fosse anche la Chiesa che li accompagnasse in questa missione così particolare. E’ iniziata così l’avventura di don Mattia sulla Mare Jonio, l’imbarcazione di Mediterranea. Nel rispondere alle domande del pubblico, che ha riempito l’Auditorium Paolo VI, don Mattia ha raccontato delle atrocità che avvengono in quelli che comunemente vengono chiamati centri di accoglienza in Libia ma che sono in realtà veri e propri lager – per usare le parole di Papa Francesco – molti dei quali non autorizzati. Ha poi descritto le anomalie che sono dietro al sistema del controllo degli sbarchi, con una Guardia Costiera Libica che di fatto non esiste e che e’ gestita dalle mafie libiche; ogni respingimento e’ un regalo che viene fatto alla mafia libica che traffica in esseri umani così come in droga e petrolio. Smantellare questi veri e propri centri di detenzione e tortura sarebbe un primo e rivoluzionario passo per cercare la vera risoluzione al problema delle migrazioni che, oggigiorno, vengono utilizzate come “armi di distrazione di massa”. “Tantum aurora est“, siamo appena all’aurora; le parole di Papa Giovanni XXIII don Mattia le ha imparate da Mons. Loris Capovilla che del Papa era stato segretario per poi essere designato alla sede episcopale di Chieti. Tra il giovane sacerdote modenese e l’anziano Vescovo l’amicizia e’ stata breve ma intensa, tanto da lasciare una traccia profonda. La presenza di tanti volontari, in Mediterranea come in altre strutture che si adoperano per l’accoglienza dei fratelli, dona speranza e certezza che il Cristo Risorto accompagna la storia, tanto da poter esclamare: “tantum aurora est”.
Azione Cattolica Parrocchia San Nicola