Stasera il concerto del coro Beato Nunzio. Ecco la storia
SAN SALVO. Sabato 11 dicembre alle ore 20.45 presso la Parrocchia di San Nicola Vescovo si esibirà il coro gospel Beato Nunzio.
Storia del coro
(Dal sito del coro del Beato Nunzio)
Mi hanno chiesto di raccontarvi in breve, la nascita del coro del Beato Nunzio, il perché e quando sia nata una realtà così importante, così viva oggi…
Il coro parrocchiale intitolato al nome di un giovane ragazzo Nunzio Sulprizio che orfano dei genitori si è ritrovato sin da piccolo a lavorare come fabbro. Logorato dalle fatiche, dal deperimento fisico ha sempre risposto con virtù, con amore e con preghiera ai momenti più tristi della sua vita, breve ma intensa.
Ma cominciamo tutto da capo, proviamo a tornare indietro nel tempo.
La prima foto ufficiale del coro! (1980)
Vi porto nel 1977 in Via Salaria Vecchia, tra le mura di un garage rivestito di legno, una porta di alluminio, una croce grande all’esterno, un prete venuto dal nord, falegname, con una voglia grande di formare la sua famiglia cristiana in quel angolo di città… all’interno sedie semplici, un altare piccolo di legno con un vaso di bianche e semplici calle.
E’ domenica, suona la campana a festa, ma è solo un disco, invita i primi fedeli a venire nella chiesa del ragazzo operaio.
I fedeli entrano nella chiesetta si guardano intorno, ma il fatto di essere così stretti e uniti li fa sentire grandi e importanti… è così che nasce il tutto: entra un ragazzo di appena 12 anni, Gianni, con un piccolo organo, portato da casa, inizia a suonare… i fedeli pregano poi rispondono e poi cantano.
Di domenica in domenica alcuni incominciano ad avvicinarsi, altri studiano le letture da leggere, le vecchie signore aggiungono fiori su quel altare e mettono i centri bianchi di lino dove è posto Gesù. Arriva una chitarra poi due, poi il flauto del giovanissimo Sandro e la musica divenne preghiera in quella chiesa nata dal sorriso di pochi…
Nel passare del tempo i ragazzi in parrocchia avevano sempre più cose da fare e la voglia di cambiare… il sabato pomeriggio alle 15 tutti con il motorino si trovavano in chiesa, si leggevano le letture e si preparavano i canti… era bello stare insieme con semplicità e la domenica era una vera festa.
Il coro in poco più di un anno contava già 30 elementi, aveva un organo un po’ più grande con delle pedane di ferro dove i ragazzi si sistemavano per cantare e seguire la messa.
Man mano che passarono gli anni molti ragazzi e ragazze si sono alternati in questa realtà facendo del tutto perché la parrocchia fosse segno di vita. Si faceva catechismo ai bambini, durante la settimana si facevano incontri di preghiera, festicciole per stare insieme e conoscersi meglio e di tutto questo i ragazzi del coro ne erano i protagonisti.
Il nostro parroco viveva con noi questa intensa e nuova esperienza, andavamo con lui fuori quando si dovevano celebrare matrimoni dei nostri parrocchiani.
La prima trasferta: 1981
Il vescovo amava sentirci cantare, e i genitori ci seguivano in quella nuova avventura perché credevano che qualcosa di buono stesse nascendo.
Voglio ricordare le prime processioni attraverso le strade della parrocchia, la Via Crucis Vivente che ha visto molti papà lavorare con i giovani fino a tardi, il primo mattone della nostra nuova e attuale chiesa… noi del coro insomma c’eravamo, molto più piccoli, molto più ingenui forse, ma con la voglia di dare a noi stessi e agli altri qualcosa di diverso.
Nel 1994 siamo entrati nella nuova chiesa, grande e seriosa come le nostre prime “divise” bianche e nere, avevamo fatto tanta strada a livello corale e ci sentivamo pronti per dare sempre di più… infatti nel 1993 siamo divenuti corale con circa 40 elementi.
Ma il mio compito è finito qua, dovevo solo fare un tuffo nel passato, e spero di avervi fatto capire cosa c’è di fondo nella nostra realtà di coro.
Ringrazio tutti i ragazzi che nel corso del tempo hanno condiviso questa bella esperienza e che per scelte diverse ora non sono più con noi… e forse avrà fatto bene anche a loro il ricordare…
Chi vi scrive è una di quelle persone che come molti altri hanno visto nascere tutto questo, che come altri tramanda ora ai propri figli la certezza che se credi in qualcosa la devi portare avanti, che se ti vuoi sentire in comunione con gli altri puoi aggiungere “una lieta musica” alla preghiera e che se un uomo è felice deve mettere a servizio degli altri la gioia che ha dentro!
Mariarita Golini