Sole che sorge
III° settimana di Quaresima – Giovedì
Commento al Vangelo di Luca 11,14-23
A cura di Don Giovanni Boezzi
È lo Spirito Santo che ci libera dallo spirito maligno. Nel capitolo quarto del vangelo di Luca avevamo letto: “Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo… Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per tornare al tempo fissato” (Lc 4,1.13). La lotta che Gesù condusse contro satana nel deserto, ora continua. La sua forza è lo Spirito del Padre. Di fronte a questi due contendenti, ognuno deve schierarsi. Non è possibile rimanere neutrali (cfr v.23).
Le tentazioni che Gesù subì nel deserto ritornano continuamente durante la sua vita. Il diavolo e i suoi amici chiedono sempre e monotonamente la stessa cosa: un segno dal cielo (v. 16). E Dio dà i suoi segni: non quelli della potenza, ma quelli dell’umiltà. Il segno di Dio è il segno della Croce. Non può darne uno più grande. Là infatti dona tutto sé stesso e si rivela come amore infinito e incondizionato per noi.
Vincere lo spirito del male è il primo obiettivo della missione di Gesù per donare all’uomo il suo Spirito di Figlio. Ogni vittoria sullo spirito di menzogna e di egoismo si ottiene solo con la forza dello Spirito di verità e di vita.
Satana ha vinto ogni uomo nel primo uomo, Adamo. Da allora egli è “l’uomo forte, bene armato” che fa la guardia ai suoi possedimenti, che sono tutti i regni della terra. Gesù è “il più forte” preannunciato da Giovanni il Battista. Egli viene dall’alto come sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte. La sua vittoria è automatica, come quella della luce sull’oscurità. Ad essa può sottrarsi solo chi chiude gli occhi nella cecità volontaria. Gesù spoglia satana di tutte le sue armi, che sono quelle dell’avere, del potere e dell’apparire, quando more, spogliato di tutto, sulla croce. In questo modo restituisce all’uomo ciò che il demonio gli aveva tolto: la sua vera identità di immagine di Dio e la sua realtà di figlio di Dio. Lo stare con Gesù è la caratteristica della nostra vita presente e della nostra vita futura. Chi non è con Gesù è con il diavolo. Non esiste una terza posizione, una terza possibilità.
Oggi prego con il Salmo 94.
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Dal Vangelo secondo Luca (11,14-23)
Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.