“Siamo discepoli missionari, chiamati a portare il Vangelo al mondo, anche attraverso il digitale!”
«Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20)
La pandemia di COVID 19 ha interrotto il ritmo accelerato delle nostre attività quotidiane. All’improvviso abbiamo visto chiudersi le porte di centri commerciali, ristoranti, chiese, scuole, università, e ci siamo ritrovati in quarantena. Eppure, in fondo al tunnel, abbiamo cominciato a vedere una luce: la Chiesa in uscita! Grazie ai social network e agli schermi dei telefonini o dei computer ci siamo ritrovati uniti, nonostante la distanza: di fronte a questa nuova sfida, la Chiesa non è rimasta ferma.
In mezzo a questa pausa obbligata, in piena quarantena, io – religiosa – mi sono lanciata in una nuova alternativa evangelizzatrice: il social network Tik Tok, per mostrare il volto amorevole di Dio e per sfatare qualche pregiudizio sulla vita consacrata. Ho iniziato senza immaginare minimamente l’accoglienza che avrei avuto: merito dello Spirito Santo che, in mezzo al nulla, fa emergere la sua opera. Lungo questo cammino sono giunta alla convinzione che “ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione… La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium). Questa pandemia ci ha dunque portati ad aprire altre strade, diverse da quelle già conosciute, ed evangelizzare nei nuovi areopaghi del nostro tempo.
Si tratta di andare incontro alle persone con lo stile di Gesù. Per questo abbiamo aperto le porte di casa attraverso lo schermo del cellulare e abbiamo cominciato a mostrare un volto felice della vita consacrata, perché «noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). L’amore di Dio, anche in mezzo alla nostra realtà di ogni giorno, continua a chiamarci e inviarci come discepole missionarie, lì dove il Vangelo ha bisogno di essere ascoltato, non necessariamente attraverso catechesi magistrali: possiamo anche avvicinare le persone a Dio con altri mezzi, compreso il mondo digitale, attraverso il quale è possibile riflettere la gioia come valore cristiano fondamentale, frutto dello Spirito Santo. Sono convinta che, se Gesù vivesse in quest’epoca, approfitterebbe anche lui dei nuovi areopaghi tecnologici, per svolgere la sua missione evangelizzatrice. Per annunciare il Regno di Dio, infatti, bisogna tener conto del “qui e ora”.
Suor Selfie Marta Moreno RJM (Congregazione Delle Religiose Di Gesù-Maria) su tik tok @sor_selfie
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