Sesto incontro: “La genesi, l’uomo”- Lavoretto per l’Avvento
Segno di croce cantato
“Vieni Santo Spirito a guidare questo incontro”
Mi sono accorta che ai bambini piace molto il ruolo dell’apri- fila, aiutare nella distribuzione di fogli, libri e materiali vari, farli sentire attivi e protagonisti e questo mi ha fatto pensare di coinvolgerli in prima persona andando in ordine alfabetico nominando a ogni incontro due ’”Collaboratori della Gioia di Cristo”. (A due a due li mandò)
Solitamente, nel catechismo si segue come programma quello delle liturgia del momento. Personalmente preferisco seguire un percorso organico che ha un inizio e segue un filo logico senza ancorarci alle festività (concetti già conosciuti e che rientrano nel sentire comune) del momento perché si potrebbe correre il rischio di dare ai bambini delle argomentazioni scollegate tra loro. E quindi proseguendo il discorso iniziato nella volta precedente sulla genesi seguendo il programma fatto a inizio anno e affidando a un lavoretto in tappe l’accenno al tempo dell’Avvento.
La Genesi: l’uomo
Questo incontro lo si potrebbe iniziare facendo dire a ciascuno:
“Io sono prezioso agli occhi di Dio” e poi dicendoselo l’un l’altro: “Tu sei prezioso agli occhi di Dio”.
Spesso l’uomo di oggi afferma che una persona è bella o brutta in base a degli stereotipi ben definiti (es. giovani, magri, alti, occhi azzurri e simili). Ma se ci si libera da ogni tipo di stereotipo e si comincia a guardare ciascuno come un essere unico e irripetibile si riesce a vedere una bellezza incredibile anche fisica in ogni persona che incontriamo. Non dovremmo mai dimenticare che ognuno di noi è tempio (Casa) dello Spirito Santo (di Dio). Dovremmo amare i nostri corpi ad averne cura e il giusto rispetto. Potrebbe essere una cosa buona proporre questo concetto ai bambini del catechismo quando si parla della “Creazione dell’uomo”.
Un giorno un sacerdote, don Andrea Manzone, durante un’omelia disse: “Se vi chiedete come è fatto Dio, toccate le vostre mani, il vostro corpo. Così è fatto Dio”.
A questo punto, nel tentare di educare i bambini a praticare la Sacra Scrittura, si potrebbe far cercare e far leggere i passi della Genesi in cui si parla proprio della creazione dell’uomo:
(Capitolo 1, 26-30) E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27 Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.
30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne.
(Capitolo 2, 7) allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
(Capitolo 2, 21-24) Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
23 Allora l’uomo disse: è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta».
24 Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
A scuola i bambini studiano che l’uomo di oggi è il frutto di una evoluzione e che una volta aveva le sembianze di una scimmia.
Il fondatore della genetica è stato Gregor Mendel (originario della Repubblica ceca Hynčice, 20 luglio 1822[2] – Brno, 6 gennaio 1884), monaco agostiniano, professore in monastero principalmente di discipline scientifiche, quali fisica, matematica e biologia.
Grazie alla sua scoperta sulla ereditarietà dei caratteri (ai bambini si potrebbe spiegare questo concetto chiedendo loro vi hanno mai detto “Hai gli occhi di tuo padre/madre, somigli a nonno,…) permise una maggiore comprensione della teoria di evoluzione di Darwin. (Charles Robert Darwin (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19 aprile 1882)
Mentre nell’edizione originale del 1859 Darwin non menzionava il Creatore, nelle successive edizioni lo aggiunse come inciso nella penultima frase dell’Origine: “Nella vita, con le sue diverse forze, originariamente impresse dal Creatore in poche forme, o in una forma sola, vi è qualcosa di grandioso”
«Un altro argomento a favore dell’esistenza di Dio, connesso con la ragione più che col sentimento, e a mio avviso molto importante, è l’estrema difficoltà, l’impossibilità quasi, di concepire l’universo, immenso e meraviglioso, e l‘uomo, con la sua capacità di guardare verso il passato e verso il futuro, come il risultato di un mero caso o di una cieca necessità. Questo pensiero mi costringe a ricorrere a una Causa Prima dotata di un’intelligenza in certo modo analoga a quella dell’uomo; e mi merito così l’appellativo di teista. Questa conclusione, a quanto ricordo, era ben radicata nella mia mente al tempo in cui scrissi l’Origine delle specie; ma in seguito, dopo molti alti e bassi, si è gradualmente indebolita.» (Da Autobiografia 1809-1882. Con l’aggiunta dei passi omessi nelle precedenti edizioni, appendice e note a cura della nipote Nora Barlow, prefazione di Giuseppe Montalenti, traduzione di Luciana Fratini, Einaudi, Torino, 1964.)
Attività ludico ricreativa
Siccome questo incontro precede la prima domenica di avvento si potrebbe semplicemente accennare al fatto che da domenica la Chiesa tutta si prepara a questo grande evento così come quando dovevano nascere loro e i loro genitori si prodigavano per preparare vestitini, lettino, cameretta e tutto ciò che poteva servire quando sarebbero nati. Si potrebbe proporre un piccolo lavoretto da fare in quattro tappe (quattro come le domeniche di Avvento che precedono il Natale) un pezzo ogni settimana. Un pieghevole ottenuto dividendo in due dal lato lungo un cartoncino A4 e poi piegato in quattro parti: nelle parti esterne si fa incollare e decorare con glitter, sticker e simili uno dei quattro personaggi del presepe: l’Angelo, Maria Santissima, San Giuseppe, e Gesù Bambino. Nella parte interna si potrebbe inserire nell’ultimo incontro prima del Natale o una foto di catechismo o una foto di famiglia quasi a significare che la Sacra Famiglia insieme al nostro Angelo ci avvolgono con il loro amore. Ave Maria – Segno di croce cantato per concludere