Semplicemente pane

III settimana di Pasqua – Martedì

Commento al Vangelo – Gv 6,30-35

A cura di don Giovanni Boezzi

Tra tante cose che poteva scegliere, Gesù usa il pane come simbolo per parlare di se stesso. Le sensibilità cambiano da persona a persona, ma più o meno il pane ricorda a tutti alcune caratteristiche importanti.

Il pane parla di quotidianità: è normalmente sulla tavola tutti i giorni. Al tempo di Gesù non esistevano i celiaci, comunque, sia fatto di farina di grano, sia fatto da qualcos’altro, il pane è spesso simbolo di semplicità e di essenzialità.

Il pane non è frutto. Banale, è vero, ma ricordarselo non fa male: Gesù non si paragona a qualcosa che si trova in natura, ma ad un prodotto dato dal lavoro dell’uomo. Come a dire che per avere tra voi l’amore che vince la morte bisogna rimboccarsi le maniche, perché la vita è esigente.

Il pane viene fatto lievitare. Il simbolo del lievito, nella fede cristiana, è potentissimo. Parla di qualcosa di piccolo, di invisibile, di “debole”, eppure fa crescere le cose, senza quasi che ce ne rendiamo conto. Così è la legge dell’amore che ci dona Gesù: siamo chiamati a cose anche semplici, piccole, eppure – ci garantisce il Risorto – sono proprio queste cose che, goccia dopo goccia, cambiano il mondo.

Infine, il dato più ovvio di tutti: il pane viene mangiato. Se Gesù si fosse paragonato ad un tubo di ghisa sarebbe più difficile comprendere cosa significa che Gesù si dona totalmente a noi. Il pane viene mangiato e allo stesso modo Gesù ci indica la strada per la vera umanità: donarsi fino alla fine, nutrire le persone accanto noi con quell’amore che, a nostra volta, abbiamo ricevuto.

Gesù è il “pane della vita” perché tutti noi possiamo diventare pane, segno quotidiano di un amore semplice, esigente, fragile, donato. Semplicemente pane.

Oggi prego con il salmo 30.

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Dal vangelo secondo Giovanni (6,30-35)

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

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