San Nicola Vescovo: la festa della fede, delle famiglie e della comunità a San Salvo
Il 14 e il 15 giugno 2025, la città di San Salvo ha vissuto due giornate intense e profondamente significative in occasione della festa di San Nicola Vescovo, patrono scelto proprio per il suo valore ecclesiale, non per un semplice devozionismo. Due giorni in cui la fede ha incontrato la vita, e in cui le famiglie sono state protagoniste silenziose e commoventi di un popolo in cammino
Le famiglie: volti, gesti, musica e fede
Tante sono le cose che possiamo raccontare di ogni evento. Ma oggi ci sono immagini particolari che hanno attirato la mia attenzione: le famiglie. Padri e figli che portano la tromba, fianco a fianco, per alternarsi o portarne dopo una ciascuna per permettere ai fedeli di poter ascoltare e partecipare alla preghiera del rosario per tutto il tragitto. Papà e figli che suonano nella banda, e figli piccoli con tromba giocattolo che imita il papà con ammirazione. Una madre con un altro bambino nel passeggino che li segue a distanza ravvicinata, anche lei musicista. E poi coppie anziane che si sostengono l’un l’altra, nonni, figli e nipoti uniti dalla stessa fede. Bambini che giocano a diventare musicisti e si mettono davanti la banda, che crescono (sperando anche nella fede). Fratelli e sorelle, famiglie intere, persone che partecipano nonostante la carrozzina o con il girello. In ognuno di loro si leggeva il volto della Chiesa domestica, quella che forma e accompagna alla vita, quella che educa nella fede con l’esempio prima ancora che con le parole. Anche chi era presente singolarmente portava impressa la sua dimensione familiare di figlio e fratello sorella, genitore e portava nel cuore e nella preghiera gli altri familiari che aveva lasciato a casa e o che hanno già raggiunto la patria celeste.
Il sabato: lo sbarco, il mare, la processione
Il sabato 14 giugno, dopo la celebrazione in parrocchia presieduta dal Vescovo Mauro Lalli e concelebrata dal parroco don Antonio Totaro, è avvenuto il suggestivo sbarco della statua di San Nicola sul lungomare, accompagnato dagli spari in mare, dalle barche che hanno seguito la barca con Biagio Shestani e i due presbiteri. A seguire, la processione per le vie della città.
La diocidenza della coincidenza della festa di San Nicola e la festa liturgica della Trinità: richiamo all’essere costruttori
La domenica 15 giugno, nella solennità della Santissima Trinità, si è celebrata la Messa solenne concelebrata dai parroci don Raimondo Artese, don Vincenzo Giorgio, don Gianfranco Travaglini e presieduta dal vescovo emerito mons. don Piero Santoro, che ha pronunciato parole dense di significato:
“Non a caso oggi festeggiamo San Nicola nella domenica della Trinità: lui, che partecipò al Concilio di Nicea, che ha istituito questa festa, fu testimone e maestro di verità nella Chiesa di Cristo”.
Don Piero ha invitato tutti ad essere “mendicanti del cielo”, cristiani capaci di guardarsi negli occhi, di ascoltarsi, di costruire comunità fondate sulla pace, sulla fraternità, sull’amicizia sociale. “La pace – ha detto – nasce dal modo in cui ci guardiamo, ci parliamo, ci ascoltiamo. San Salvo deve essere una chiesa che serve Cristo e serve la salvezza. La fraternità non è un’opzione, è la nostra chiamata”.
Un sogno condiviso: la civiltà dell’amore
La celebrazione si è conclusa con l’affidamento di ogni persona presente a San Nicola, “vescovo della pietà e delle lacrime”, che ha saputo commuoversi davanti al dolore della sua gente: “Che Dio ti benedica! C’è una sola famiglia umana. Io, come te, sono cittadino del mondo. Dai anche tu il tuo contributo alla civiltà dell’amore”.
In questo mondo spesso dominato dalla tecnica, dalla corsa al possesso e all’efficienza, la festa di San Nicola ha ricordato che ogni persona è un dono. Ogni famiglia è una piccola chiesa, una fiamma che tiene accesa la speranza.