Ricordando Eugenio Di Petta
Sono passati cinque anni da quando Eugenio non è più qui tra noi. Eppure in tutti coloro che lo hanno conosciuto manca tantissimo soprattutto per la sua grandissima capacità di parlare con i ragazzi. Aveva un carisma raro difficile da trovare e di cui oggi si ha sempre più bisogno.
Oggi avrebbe compiuto 50 anni e voglio ricordarlo con una intervista che mi rilasciò a giugno 2015.
Come e quando è nato lo scoutismo a San Salvo?
Proprio quest’anno lo scoutismo sansalvese compie 20 anni. Però già negli anni 1989 e 1990 Padre Vallerico Leone aveva invitato me, Sara e Maria Aurelia Del Casale, Rosita Ruggieri (che poi è diventata mia moglie) e altri giovani a partecipare a dei campi scout in Francia. Restammo affascinati da questo cammino e successivamente lo proponemmo anche ad altri giovani che in qualche modo “bazzicavano” in parrocchia. Tra questi c’erano Fernando Fabrizio, Graziano Ialacci, Marco Fortunato, Antonella Marcozzi, Nadia Ialacci e tanti altri. Cominciammo così a frequentare gli scout di Vasto. Mauro Marchesani ci fece da tutor per portare lo scoutismo anche a San Salvo. Era il 1994! In quel periodo era anche arrivato don Raimondo Artese che già conosceva questo mondo e l’ha sempre appoggiato. Dopo i tempi necessari per la formazione dei capi, nel giugno del 1995 anche a San Salvo si formarono i primi gruppi scout.
ome sono strutturati i gruppi scout?
All’inizio a San Salvo si formarono la branca Lupetti (L/C) che accoglie i bambini dagli 8 agli 11 anni e la branca Esploratori e Guide (E/G) rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 16 anni. Man mano si aggiunse anche la Branca Rover e Scolte (R/S) rivolto ai giovani dai 16 ai 22 anni. L’R/S si compone di due fasi: il Noviziato (dura solitamente un anno) Clan/Fuoco (dura circa 4 anni e si concluderà con la Partenza scout ossia con il proseguire il proprio cammino nella società da soli, secondo lo “stile” scout). Attualmente io sono uno dei capi della branca lupetti: nome “in codice” Akela.
Come ha reagito la cittadina a questa novità? Avete incontrato delle difficoltà?
Non abbiamo incontrato particolari difficoltà nel proporre questa realtà. All’inizio sembrava strano vedere delle persone in età adulta con una uniforme e davamo l’impressione di essere degli “adulti che facevano i bambini”.
Che cosa ha significato lo scoutismo nella tua vita e come ti immagini se non fossi uno scout?
Uno degli insegnamenti degli scout è “l’imparare facendo”. E questo è diventato per me uno stile di vita anche per il resto. Il condividere questo cammino anche con mia moglie è un fatto positivo che ha reso ogni cosa più semplice soprattutto per le varie uscite che comporta l’essere capo scout. Se non avessi conosciuto il mondo scout molto probabilmente comunque sarei rimasto in parrocchia e inserito in un altro gruppo come ad esempio quello dei neocatecumenali.
Qual’è il motto/principio racchiuso nel mondo scout?
“Estate parati” ossia “siate sempre pronti al servizio per lasciare un mondo migliore di come l’avete trovato”. Il fondatore dello scoutismo è stato Robert Baden Powel un generale militare inglese. Le attività scout sono un modo per allenare mente e corpo a questo e con modalità differenti in base alle fasce di età. Nella branca lupetti tutto ruota intorno al gioco (rispetto delle regole, saper perdere e saper vincere, giocare di squadra e per la squadra) ed al clima di famiglia felice (ossia ricreare un ambiente sereno, di condivisione, di accoglienza, di attenzione per l’altro e simili). I loro patroni sono San Francesco e Santa Chiara. La branca Esploratori e Guide ruota su “l’avventura” ovvero l’imparare facendo. Il loro patrono è San Giorgio che viene festeggiato a fine aprile con un uscita scout. I punti fondamentali della Branca Rover e Scolte sono la Comunità, il Servizio, la Fede e la Strada. I ragazzi più grandi sono chiamati a fare esperienza di servizio presso gli ospedali, nelle case di cura, nelle carceri, nelle comunità di recupero tossicodipendenti e simili. Il patrono di questi ragazzi è San Paolo.
C’è un evento che ti è rimasto particolarmente impresso?
Sicuramente l’incontro con Papa Giovanni Paolo II a Roma nel 1998 durante il raduno scout “Diamo una mano al Papa”, simile a quello che si farà il 13 giugno 2015 con Papa Francesco e a cui parteciperemo anche noi di San Salvo. In occasione del funerale di papa Giovanni solo l’Agesci è stato chiamato a prestare servizio in piazza San Pietro.