Opi: separati e divorziati nel cuore di Dio e della Chiesa
OPI. Da venerdì 23 fino a domenica 25 agosto si è tenuto il 22° Convegno regionale per operatori di pastorale familiare organizzato dalla Conferenza episcopale abruzzese-molisana (Ceam).
Tema di quest’anno “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità” , tratto dal cap. VIII dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”, frutto dei due sinodi sulla famiglia di cui è stato segretario speciale l’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte.
Una svolta epocale è quella che la chiesa sta attraversando grazie al contenuto dell’ “Amoris Laetitia“. Come è stato sottolineato dai diversi relatori del convegno, ogni uomo a prescindere dal suo vissuto è nel cuore di Dio e di riflesso della Chiesa.
Al centro del convegno l’accoglienza, l’accompagnamento e il discernimento delle “famiglie ferite” dalle sofferenze legate a una separazione o a un divorzio. Queste famiglie hanno portato la testimonianza di chi, in qualche modo, passando per una porta stretta, dopo un percorso di vita personale, umano e spirituale, è divenuto strumento di aiuto per coloro che stanno attraversando lo stesso calvario.
Comuni gli obiettivi perseguiti dalle realtà ecclesiali e laicali di Bergamo, Campobasso, Pescara e Termoli che da diversi anni stanno portando avanti progetti di “amore” specifici per coloro che vivono lo stato del separato/a o del divorziato/divorziata e per chi in queste situazioni si ritrova “indirettamente” coinvolto (figli che non sanno da che parte stare e/o che non si sentono più amati dai loro genitori, mamme e papà che si ritrovano di nuovo figli in casa oramai adulti e genitori, amici comuni della coppia e tante altre situazioni difficili da gestire in queste circostanze). Nella stessa direzione vanno anche i loro percorsi, prima individuali e poi comunitari, che propongono una stessa progettualità, seppur a diversi chilometri di distanza e con modalità e tempistiche specifiche. Nel linguaggio dei credenti è lo Spirito Santo che guida la Chiesa in ogni dove con una unica voce. Tutte queste realtà sono state invitate a Opi per portare la loro testimonianza e divenire dei modelli da poter riproporre nelle realtà locali abruzzesi e molisane.
Il convegno è stato introdotto dall’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte che ha sottolineato il senso di missione della chiesa nell’ambito famiglia anche quando questa è ferita. Intervenuti anche i vescovi Pietro Santoro della diocesi di Avezzano che ha ospitato il convegno, Matteo Maria Zuppi della diocesi di Bologna e Michele Fusco della diocesi di Sulmona.
Emblematici sono stati lo spettacolo ‘Lacci d’amore’ portato in scena a conclusione della prima giornata formativa dalla compagnia teatrale ‘Il Ponte’ che, grazie alla drammatizzazione di spaccati di vita delle famiglie ferite, è riuscita a far immedesimare tutti i partecipanti in queste particolari situazioni, e i laboratori esperienziali del penultimo giorno che hanno condotto tutti i partecipanti, suddivisi in tre laboratori, a instaurare un vero proprio processo alla “fragilità” con tanto di Pubblico Ministero, Difesa, testimoni delle due parti, giuria tecnica e popolare e sentenza finale e condanna.
Sono stati il vescovo delegato della CEAM per la Pastorale Familiare, l’arcivescovo di Lanciano-Ortona mons. Emidio Cipollone e don Sabatino Fioriti a guidare il 22° Convegno regionale per operatori di pastorale familiare.
Al convegno erano presenti anche quattro coppie di San Salvo e il parroco responsabile per la pastorale Familiare foreria della zona di Vasto don Gianni Boezzi.
“Ascoltare, accogliere e amare” è l’estrema sintesi riportata a casa dai partecipanti al convegno.