Novena di Natale : 7° giorno
Disponibilità
Gesù viene riscaldato nella capanna da due animali (così come era stato detto dal profeta Abacuc), animali che la tradizione identifica nel bue e nell’asinello e quando si prepara ad entrare in Gerusalemme, prima della sua condanna, lo fa in groppa a un puledro di asino. Sono animali umili e semplici, ma che hanno prestato un grande servizio all’umanità
. IMPEGNO: oggi chiedo allo Spirito Santo di donare al mio cuore la DISPONIBILITÀ. Proviamo a fare un buon proposito per il nuovo anno: guardiamoci intorno e scopriamo se anche noi possiamo metterci al servizio della comunità e dei fratelli. Una volta individuato impegniamoci per metterlo in pratica!
Onore e gloria a Te, Signore Gesù. |
Per l’immenso amore che Ti ha spinto a farti nostro fratello – Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù! Perché ci hai raccolti nella tua Chiesa, arca di salvezza – Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù! Perché ci hai dato la speranza della vita gioiosa e senza fine nel tuo regno – Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù! Per riparare al peccato degli uomini che non Ti hanno accolto e non Ti amano – Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù! Risplendi su di noi con la luce della tua gloria, Signore Gesù Cristo, e la tua venuta vinca le tenebre del male e porti a tutti gli uomini la liberazione dalla schiavitù del peccato. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. |
Le Fonti Francescane raccontano nei particolari cosa avvenne a Greccio. Quindici giorni prima di Natale, Francesco chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello».[1] Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo il desiderio del Santo. Il 25 dicembre giunsero a Greccio molti frati da varie parti e arrivarono anche uomini e donne dai casolari della zona, portando fiori e fiaccole per illuminare quella santa notte. Arrivato Francesco, trovò la greppia con il fieno, il bue e l’asinello. La gente accorsa manifestò una gioia indicibile, mai assaporata prima, davanti alla scena del Natale. Poi il sacerdote, sulla mangiatoia, celebrò solennemente l’Eucaristia, mostrando il legame tra l’Incarnazione del Figlio di Dio e l’Eucaristia. In quella circostanza, a Greccio, non c’erano statuine: il presepe fu realizzato e vissuto da quanti erano presenti.[2](dalla lettera Apostolica “Admirabile signum” del Santo Padre Francesco sul significato e il valore del Presepe).
Buon cammino
[1] Tommaso da Celano, Vita Prima, 84: Fonti francescane (FF), n. 468. [2] Cf. ibid., 85: FF, n. 469.