Mettersi in discussione !!!
(Commento al Vangelo di don Pieralbert D’Alessandro)
I consigli che Giovanni Battista offre alla gente, non sembrano a prima vista troppo impegnativi: si limita a esortazioni tradizionali, piuttosto usuali, che non intaccano “il sistema” del nostro tempo e modo di vivere.
Ma più che le risposte, è la domanda “che cosa dobbiamo fare?” -ripetuta per ben tre volte- a rivelare un atteggiamento nuovo che unisce al coraggio di decidere, l’umiltà di obbedire. Una tale domanda è a dir poco rivoluzionaria in un mondo come il nostro dove l’uomo ideale è quello che non chiede niente, mai; dove non c’è chi sia disposto ad accettare consigli e meno ancora a chiederli; dove obbedire significa negare se stessi.
Accettare di “mettersi in discussione” sulle scelte concrete e sul modo di vivere, è indizio e inizio di conversione, perché significa ammettere di non sapere tutto; riconoscere di star sbagliando almeno qualcosa; essere disposti a chiedere aiuto…E’ proprio perché la domanda è giusta che le risposte di Giovanni sono praticabili, anche se per i poveri del suo tempo tutt’altro che lievi: donare l’unico vestito di ricambio, non è la stessa cosa che smaltire i vestiti fuori moda nei cassonetti della Caritas!
Ma questa impegnativa conversione è resa possibile dalla venuta di Gesù, il “più Forte” che sconfigge il sistema di iniquità di peccato e inaugura i tempi nuovi di giustizia e pace universali e pienezza. La sua presenza nel mondo nobilita infatti anche l’atto più semplice e quotidiano dell’uomo a condizione però che egli abbia il coraggio e l’umiltà di chiedere: “e io, cosa devo fare?”.