Meditazione sulle letture bibliche della liturgia dell’Immacolata Concezione di don Emanuele Bianco
(Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38)
Maria Santissima è la più bella tra tutte le donne, la “tutta bella” (tota pulchra) perché la “tutta santa” (panaghia). La bellezza, infatti, quella vera, è irradiazione della santità.
Il mistero dell’Immacolata è il primo e più grande di Maria, perché celebra l’opera che Dio stesso ha compiuto senza di lei, prima del suo Si, la Sua iniziativa preveniente… Maria è concepita nella Santità, intrisa di Bellezza….
La bellezza di Maria, in fondo, è un altro modo di dire e intendere la santità: è integrità, splendore, purezza, bontà….
L’amato del Cantico chiama la sua amata “tutta bella: in te non c’è difetto” (Ct 4,7). I Padri della Chiesa hanno visto in questa immagine una prefigurazione di Maria Immacolata, Sposa dello Spirito Santo.
Il Cantico attribuisce alla sposa diverse immagini: “vigna in fiore” (Ct 2,13), “giardino chiuso” (Ct 4,12), “fontana zampillante” (Ct 4,15)… Tutte immagini che i Padri della Chiesa hanno riferito a Maria: la vigna che ha dato il frutto migliore (Cristo), il giardino intatto nella sua verginità, la sorgente zampillante dello Spirito Santo, di cui lei è sposa.
Nel brano del vangelo odierno ricorre due volte la parola “Grazia”, entrambe in bocca all’arcangelo Gabriele.
La prima volta l’angelo dice che Maria è “colei che è stata riempita di Grazia” (kekaritomene, Lc 1,28). E’ definita così dall’angelo: la sua stessa identità è la Grazia, cioè l’Amore gratuito di Dio, di cui lei si è appropriata. Questo Amore Maria lo ha fatto proprio, cioè lo ha fatto diventare il suo stesso essere, la sostanza (etimologicamente: “sub-stantia”, ciò che sta sotto al suo essere e lo sostiene) della sua persona. La bellezza di Maria, dunque, è pienezza di Grazia!
[Anche noi dobbiamo raggiungere questo livello: assimilare profondamente l’Amore di Dio, così da farne nostra carne, nostra sostanza, nostra vita… la nostra stessa identità! Da non poterci più definire senza fare riferimento a Lui: alla sua Parola che ci dice chi siamo, e al Suo amore che ci nutre. Per questo Dio si dona a noi nell’Eucarestia: per riempirci di Grazia… se non ne siamo ancora pieni, e partecipiamo continuamente all’Eucaristia, vuol dire che stiamo sciupando tanta Grazia…aimè! In realtà, ciascuno di noi è costituito e intessuto profondamente di questo stesso Amore gratuito che ci precede…Noi siamo una parola di Dio fatta carne, un suo pensiero che ha preso forma, un suo atto di amore libero ed eterno, un palpito del suo cuore…Se abbiamo bisogno di attingere continuamente alla Sua Grazia, è per ricordare e ravvivare ciò che già siamo per natura, e per portarlo a compimento per mezzo di Cristo, Uomo vero e perfetto, e che rivela l’uomo a se stesso (Gaudium et Spes, 22..).]
La seconda volta che l’angelo usa questa parola, dice: “hai trovato grazia” (Lc 1,30). Dunque, è stata riempita di Grazia, e poi, per averla custodita santamente, ha meritato di trovare ancora altra Grazia: di diventare Madre del Figlio di Dio! Cioè Maria ha ricevuto un dono (essere stata concepita “piena di grazia”) e per aver corrisposto bene ha meritato di riceverne un altro (“ha trovato grazia”), cioè di diventare la Madre di Dio.
[Così Dio fa anche con noi: quando vede che custodiamo bene i suoi doni, ce ne fa altri, ancora più grandi, fino a farci quasi “ubriacare”… quando li sciupiamo, si ferma, ci richiama amorevolmente, attende che torniamo a Lui, ci fa sentire la nostalgia e la sete (e anche questo è suo dono) per poi riprendere, ricominciare a riempirci di Grazia…più di prima!]
Dio ha ricominciato una nuova creazione con Maria, ha dato all’intera umanità una seconda possibilità. Dio ha ricominciato dall’Eden con Maria… Al contrario di Eva, la madre dei viventi, che è caduta sotto l’albero, trascinando dietro di se tutta l’umanità, Maria si è mantenuta in piedi sotto la croce, meritando di diventare Madre dei redenti, permettendo a tutta l’umanità di rialzarsi. Così Maria ha “consolato” Dio, confermandogli che l’opera delle Sue mani era davvero “molto buona” (e molto bella! …infatti l’aggettivo ebraico tov, che ricorre frequentemente in Gen 1, indica al tempo stesso bellezza e bontà). Maria, per così dire, ha dimostrato a Dio che non si è sbagliato nel creare l’uomo, ma che egli è davvero il capolavoro della Sua creazione… Dove Eva è caduta, per debolezza, inganno, sfiducia, disobbedienza, Maria è rimasta in piedi, ferma, nella verità e nella fiducia, nell’obbedienza filiale. Tutta la creazione, dice san Bernardo, attendeva “col fiato sospeso” il Si di Maria, per trovare in esso il suo compimento. Maria, a differenza di Eva, ha esercitato bene il dono immenso della libertà, ricongiungendo a Dio, nella sua persona, l’intera creazione, permettendo ad essa di raggiungere il suo fine.
[Maria ci testimonia che è possibile custodire la Grazia, vivere nell’obbedienza al Padre, accettare serenamente i limiti creaturali, fidandoci della Sua Parola che ci guida nelle circostanze attuali della vita, con tutte le sue prove e contraddizioni, attendendo di essere elevati da Lui alla condizione di Figli di Dio, attendendo i suoi tempi, collaborando pazientemente con la sua opera, senza imporre la nostra, i nostri progetti, secondo la nostra logica… perché alla fine solo il Suo progetto si compie, ed è ben più grande del nostro. Vale la pena attendere nella speranza e nella preghiera insieme a lei… Maria ci testimonia che credere a Dio paga, ricompensa, riempie la vita, dà senso, bellezza, una eredità che nessuno ci può rubare…ci fa regnare con Cristo!]
Il Signore minaccia il serpente promettendo che la donna (Maria) insieme alla sua stirpe (Gesù e la Chiesa) gli schiaccerà la testa. Tale promessa si è compiuta già: Maria è la vittoria di Dio sul serpente, e come dice il salmo di oggi, in lei “il Signore ha compiuto meraviglie, gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo”, e poi: “tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio” (Sal 97). Maria cioè è stata innalzata al di sopra dei cieli per essere ben visibile per tutti noi, “segno di consolazione e sicura speranza” (Lumen Gentium, 68).
Davvero il Signore con Maria si è mostrato fedele alla sua promessa: la vittoria del Signore si è compiuta in Maria, ma continua a compiersi anche nella Chiesa, che continua a schiacciare la testa del serpente, sebbene questi continui ad insidiarle il calcagno.
[Anche nella nostra vita il Signore ha già riportato numerose vittorie, ci ha già dato la forza di schiacciare diversi serpenti…pensiamo a tutte le volte che abbiamo superato un periodo “nero”, vinto alcuni vizi o peccati, perdonato di cuore, superato prove più grandi di noi. E’ davvero importante riconoscere queste vittorie, innanzitutto per lodare e ringraziare il Signore che ogni giorno fa meraviglie per noi, ma anche per rinnovare la nostra fiducia che con la Grazia di Dio possiamo davvero farcela, sostenuti dallo Spirito Santo possiamo vincere le nostre battaglie quotidiane contro lo spirito del male che continua a insidiarci. Come dice l’angelo a Maria:“Nulla è impossibile a Dio”,Lc 1,37]
San Paolo ci dice nell’inno della lettera agli Efesini (Ef 1,3-14), che tutta la Chiesa partecipa di questa vittoria: perché Dio dall’eternità ci ha predestinati ad essere come Maria, cioè Santi ed Immacolati nell’amore, suoi figli adottivi. La battaglia quotidiana dei cristiani poggia sulla vocazione a cui Dio stesso ha chiamato la sua Chiesa dall’eternità.
[Cioè Dio dall’eternità ci vuole e ci vede belli come Maria. Noi dobbiamo guardarci con lo sguardo eterno che Dio ha su di noi; allora cambiamo, diventiamo profeti, perché vediamo noi stessi e i fratelli nella verità, cioè con la stessa bellezza con cui Dio ci ha creati, ci vede attualmente, e che ci permetterà di esprimere pienamente.. Prima o poi dobbiamo aprire gli occhi: questa bellezza ci viene incontro, la vediamo già splendere in Maria ma è nascosta in tutti noi… La Parola di Dio ce la ricorda continuamente…La grazia sacramentale ce la rinnova… che cosa aspettiamo? tiriamola fuori, facciamola vivere, esplodere, risplendere…doniamola!!]
Per realizzare questo suo progetto eterno di Bellezza, Dio compie delle azioni molto importanti su di noi, che san Paolo esprime con alcuni verbi:
- Ci ha “benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo”, cioè ci ha ricolmati di ogni bene (Ef 1,3)
- Ci ha “scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati nell’amore” (Ef 1,4)
- Ci ha “predestinati” ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo” (Ef 1,5)
- Ci ha “gratificati nel suo Figlio”, cioè ci ha riempiti di Grazia, come Maria (Ef 1,6)
- Ci ha “fatti eredi per essere lode della sua gloria”, cioè ci permette di regnare con Cristo (Ef 1,11)
Davanti a tanta Grazia, quanto dovremmo meditare, ringraziare, lodare il Signore! Dicevano tra loro i primi cristiani, per ricordare tutti i doni ricevuti nel battesimo: “cristiano, diventa ciò che sei”!!
Lasciamo fare a Dio allora, che è all’opera con ciascuno di noi, assecondiamo la sua azione, collaboriamo con la Sua Grazia, che ci previene, ci purifica, ci salva, ci eleva e santifica! Guardiamo alla bellezza di Maria, alla sua Santità così splendente, così diffusiva, e al tempo stesso così umile e discreta, e lasciamoci attirare da lei. Questa è la stessa bellezza che può risplendere in noi, e anche se non siamo ancora senza macchia, possiamo lavare le nostre vesti nel sangue dell’Agnello (Ap 7,14) …nell’Eucaristia, nella Confessione, nella carità fraterna… per presentarci insieme davanti a Cristo, e cantare insieme a Maria il Canto della Vittoria, il canto dei redenti, il canto del Magnificat, il canto della Sposa!