Ma vi sono alcuni tra voi che non credono

III settimana di Pasqua – Sabato

S. Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire – Memoria facoltativa

Commento al Vangelo – Gv 6,60-69

A cura di don Giovanni Boezzi

In queste parole troviamo il fallimento di Gesù. Molti replicano che il suo discorso è duro, molti non credono. Ma Gesù non intende cambiare programma. Non deve sfuggire che Gesù dinanzi alla reazione negativa di chi ascolta non modifica nulla di quanto detto o richiesto. Non è Dio che si adegua all’uomo, ma è l’uomo che deve conformarsi alla volontà e alle esigenze di Dio. Cristo non ha cercato di suscitare la sequela con la persuasione, poiché la fede ha una profondità che supera l’intelligenza e le emozioni. Essa si radica in quelle profondità dove «l’abisso chiama l’abisso» (Sal 42,7), là dove l’abisso della nostra condizione umana tocca l’abisso di Dio.
“nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre”. La fede nasce dall’agire di Dio inseparabile dal volere umano. Nessuno crede suo malgrado e neppure nessuno crede senza che Dio gli doni di credere. È Dio che dona la forza di credere e di decidere.
Davanti alla difficoltà Gesù ricorda quanto ha già affermato: per andare a lui bisogna essere attratti dal Padre. Se la fede è dono di Dio e non tutti credono, significa forse che Dio lascia qualcuno da parte? L’evangelista Giovanni nel vangelo trasmette anche una parola di speranza di Gesù: «Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (12,31). Innalzato sulla croce ed elevato nella gloria di Dio, il Cristo «attira» come il Padre «attira». Questa affermazione apre lo spazio della preghiera, che coltiva in noi il senso della fiducia. La fede non è un’impresa umana. Essa sorge all’improvviso, nessuno sa come. È una fiducia che si stupisce di se stessa. La fede, la comprensione profonda di Gesù e del significato della sua vita va richiesta, ma la fede è anche una scelta; rispetto ai discepoli l’interrogativo si pone come un bivio davanti al quale occorre prendere una decisione.

Oggi prego con il salmo 115.

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Dal vangelo secondo Giovanni (6,60-69)

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».  

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