“L’uomo non divida…”
(Commento al Vangelo di don Nicola Florio)
Mentre mi appresto a scrivere questo articolo, il mio pensiero va ai tanti nonni che conosco e incontro quotidianamente, nonni innamorati della loro famiglia e, soprattutto, dei loro nipoti. Nonni che ci insegnano l’arte del vivere e del donarsi per amore. A loro la nostra gratitudine e i nostri più sinceri
auguri.
E poi mi porto nel cuore un’esperienza vissuta venerdì pomeriggio: nella mia visita mensile ai malati della nostra comunità, ho avuto la gioia di ringraziare il Signore insieme ad una coppia che festeggiava un significativo anniversario di matrimonio: tanti anni, ma proprio tanti, vissuti insieme. E ciò che mi ha commosso è stato vedere lui che accarezzava sua moglie (gravemente malata) con lo stesso affetto di un giovane innamorato di una ragazza bellissima. Quanto è bello un amore così!
Eppure sappiamo bene quanto sia difficile oggi amarsi così; sappiamo la fatica di tante coppie nel vivere la fedeltà del matrimonio e l’armonia della relazione familiare.
Anche a Gesù un giorno venne fatta una domanda: “È lecito a un marito ripudiare la propria moglie?” (cfr. Mt 10,2). È certo che il divorzio non è una trovata della società permissiva del XX secolo. Esisteva già tra i greci ed i romani, ed anche tra gli ebrei. Tra questi ultimi si discuteva solo sui motivi che lo permettevano…
Gesù conosce bene la situazione, conosce bene le nostre situazioni, ma sa anche che il sogno di Dio è un altro: un amore indissolubile e fedele, aperto alla vita, ad immagine dell’amore stesso con cui Dio ama gli uomini (cfr. Gen 2,18-24).
Dio vuole condurci dentro il suo sogno primordiale, vuole farci guardare la vita con gli occhi della creazione sua. Egli non legifera, crea. Il male originale, anteriore a qualsiasi altro peccato, è la solitudine, e a Lui interessa che nessuno sia soffocato dalle sue spire. Non c’è nessuno che basti a se stesso, non c’è nessuno che possa essere felice da solo. È per questo che Dio ha pensato alla coppia umana. Si legge nella Genesi: “Gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”.
Aiuto: parola dolcissima che trabocca in ogni passo della Bibbia, gridata nel pericolo, invocata nel pianto. Molto più di una speranza: essa indica una
salvezza vicina. Eva è per Adamo la benedizione possibile, l’aiuto in cui si riconosce, salvezza che gli cammina a fianco.
Quello di Dio è un sogno bellissimo: l’amore per sempre. E in Gesù ha pagato fino all’ultima goccia di sangue per dimostrarcelo e donarcelo. Vivere la vita come dono d’amore: ecco il sogno di Dio.
L’amore, quello benedetto e consacrato da Dio nel sacramento del matrimonio, ti porterà ad assumere la vita dell’altro come parte integrante della tua storia. Allora l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto; ecco l’imperativo: non contaminare il sogno di Dio.
E il sogno si contamina quando nella tua storia d’amore inserisci schegge di egoismo: i tuoi tempi, il tuo relax, i tuoi hobby, le tue soddisfazioni, i tuoi spazi al di sopra e prima del vostro cammino insieme.
L’uomo separa ciò che l’egoismo dei due ha già contaminato. Ma questo non avviene semplicemente con un verdetto che ratifica la fine di un patto nuziale; accade a monte, è una lunga tela sottile che si forma lentamente con quei comportamenti egoistici che spengono l’amore: infedeltà, mancanza di rispetto, offesa alla dignità, essere l’uno sull’altro causa di morte quotidiana, anziché di vita.
La lieta notizia, invece, è che l’amore è possibile, che può durare oltre, che è capace di un sogno che non svanisce all’alba. Ma per realizzare i sogni, c’è bisogno di cuore e di mente: l’amore non è solo emozione, sentimento, l’amore è decisione, scelta che compromette tutta la tua vita. Vuoi sapere per chi sei disposto a vivere? Chiediti per chi sei disposto a morire.
Questo è amore: vivere per l’altro, morendo ogni giorno a te stesso. Questo è l’amore di Cristo; questo è l’amore in Cristo.
Peccato è tradire il respiro degli inizi, è appiattire un sogno, il sogno di Dio.
Don Nicola Florio