L’indissolubilità del matrimonio nel mistero della famiglia di Nazareth
Rubrica a cura di Don Giovanni Boezzi delegato dai sacerdoti della Zona Pastorale di Vasto per la Famiglia
Carissimi, l’Esortazione Apostolica proclama il carattere indissolubile del matrimonio (AL 62); un’indissolubilità che non va compresa solo come una proibizione canonica oppure come un mero rifiuto della separazione, ma come un dono di grazia, frutto del patto stabilito da Dio con la coppia e che, proprio per questo, non può venire meno. In quanto tale, l’indissolubilità rappresenta la possibilità di una fecondità sempre nuova, perché gli sposi possano ricominciare ogni giorno e ri-innamorarsi a ogni svolta della loro vita.
«L’indissolubilità del matrimonio non è anzitutto da intendere come “giogo” imposto agli uomini, bensì come un “dono” fatte alle persone unite al matrimonio» (AL 62). Il «tutto» e il «per sempre» delle nozze cristiane non è dunque l’espressione di un legalismo giuridico freddo o sterile; al contrario, rappresenta un accadimento di grazia che nobilita l’amore degli sposi e lo rende nuovo creativo, in grado di rinascere costantemente. Il sacramento delle nozze si fonda infatti sulla fedeltà di Dio, non sulle nostre deboli forze umane. «L’alleanza sponsale, inaugurata nella creazione e rivelata nella storia della salvezza, riceve la piena rivelazione del suo significato in Cristo e nella sua Chiesa. Da Cristo attraverso la Chiesa, il matrimonio e la famiglia ricevono la grazia necessaria per testimoniare l’amore di Dio e vivere la vita di comunione. Il vangelo della famiglia attraversa la storia del mondo sin dalla creazione dell’uomo a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26-27) sino al compimento del mistero dell’alleanza in Cristo alla fine dei secoli con le nozze dell’agnello» (AL 63).
Dopo lo sguardo dato al messaggio di Gesù e al segno di Cana e a come il Maestro viva il suo ministero mediante una continua frequentazione di case e coppie (AL 64), Papa Francesco si volge alla santa famiglia di Nazareth. Grazie al mistero di cui è stata beneficiaria, che ha portato in sé e dispiegato nella storia, quella famiglia occupa un posto centrale nella storia della salvezza, unico e irripetibile. Già Giovanni Paolo II lo aveva rivelato nell’Esortazione Apostolica Redemptoris Custos del 1989: «Inserita direttamente nel mistero dell’incarnazione, la Famiglia di Nazareth costituisce essa stessa uno speciale mistero […]. È contenuta in ciò una conseguenza dell’unione ipostatica: dell’umanità assunta nell’unità della persona divina del Verbo-Figlio, Gesù Cristo. Insieme con l’assunzione dell’umanità, in Cristo è anche “assunto” tutto ciò che è umano e, in particolare, la famiglia, quale prima dimensione dell’esistenza dell’uomo sulla terra» (RC 21). Il testo riveste un valore dogmatico fondamentale nella misura stessa in cui mette in luce come la famiglia di Nazareth sia inseparabile dal mistero dell’incarnazione, e viceversa.
La famiglia di Nazareth sta al centro della storia della salvezza. L’Amoris laetitia sottintende questa consapevolezza teologica e la ripropone in un linguaggio tanto semplice quanto puntuale: «L’incarnazione del Verbo in una famiglia umana, a Nazareth, commuove con la sua novità la storia del mondo. Abbiamo bisogno di immergerci nel mistero della nascita di Gesù, nel sì di Maria […]. Questo è il mistero di Nazareth, pieno di profumo di famiglia» (AL 65). Papa Francesco si riferisce al cammino ascetico di ogni famiglia: «L’alleanza di amore e fedeltà, di cui vive la santa famiglia di Nazareth, illumina il principio che da forma a ogni famiglia, e la rende capace di affrontare meglio le vicissitudini della vita e della storia. Su questo fondamento, ogni famiglia, pur nella sua debolezza, può diventare una luce nel buio del mondo» (AL 66).
Tra l’irruzione dell’Unigenito di Dio nella storia e la santa famiglia non si pone dunque un vuoto, come se si trattasse di due accadimenti separati o separabili, ma un’intrinseca unità: l’una dipende dall’altra, ed entrambe sono espressioni attuative dell’unica economia salvifica scelta da Dio per la redenzione del mondo.