L’amore viscerale per la messa feriale: una lotta contro il tempo
Spesso mia suocera racconta che ai suoi tempi e nel suo paese (Calimera, in provincia di Lecce) la messa veniva celebrata alle 5 del mattino e la chiesa era piena perché tutti quelli che andavano in campagna cominciavano la giornata con la santa messa.
Anche San Pio celebrava l’eucarestia alle 4 del mattino. Uno oggi potrebbe dire: “Erano altri tempi!”. Ma erano davvero altri tempi? Proprio oggi viene beatificato Carlo Acutis, un ragazzo di soli 15 anni morto di leucemia fulminante nel 2006 (un ragazzo dei nostri giorni) che definiva l’eucarestia come la sua autostrada per il cielo.
Come donna innamorata di Gesù e di Santa Madre Chiesa amo in maniera viscerale la messa feriale perchè in essa trovo il fulcro della mia esistenza di donna, moglie e mamma chiamata a vivere un presente fatto di diecimila impegni, gli stessi che vivono la maggior parte delle persone del nostro tempo.
Partecipare a una messa feriale spesso è una lotta contro il tempo e contro la quotidianità dei nostri impegni umani. E oggi come oggi quanto mi piacerebbe una messa celebrata alle 5 del mattino anche senza omelia nella sua essenzialità e senza troppi fronzoli.
Guardando gli orari delle messe feriali di tutta Italia, la stragrande maggioranza hanno orari che si adattano bene ai pensionati che non hanno i classici impegni da nonni impegnati a occuparsi fisicamente dei nipoti.
Spesso si dice che la fede di una volta non aveva spessore ma ne siamo così sicuri quando facciamo queste affermazioni?