L’amore nel matrimonio

Rubrica a cura di Don Giovanni Boezzi delegato dai sacerdoti della Zona Pastorale di Vasto per la Famiglia

Carissimi, il quarto capitolo dell’Amoris laetitia affronta la particolarità dell’amore nel matrimonio, cominciando con un’affermazione, ripresa dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che è la base di tutto il discorso che segue: «La grazia del sacramento del matrimonio è destinata a perfezionare l’amore dei coniugi» (AL 89). La posizione del Papa corrisponde a quanto aveva già diffusamente affermato il Concilio Vaticano II nella Gaudium et spes 48: «Come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto di amore e di fedeltà, così ora il Salvatore degli uomini e sposo della Chiesa viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del matrimonio. Egli rimane con loro perché, come egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per lei, così anche i coniugi possano amarsi l’un l’altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione. L’autentico amore coniugale è assunto nell’amore divino ed è sostenuto ed arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dall’azione salvifica della Chiesa».  La grazia del sacramento delle nozze si offre come una trasformazione degli sposi; trasformazione che rende la coppia a immagine dell’amore che viene da Dio, testimoniato da Paolo nell’elogio alla carità di 1Cor 13,1-13.

Nel matrimonio un uomo e una donna, assumono un impegno reciproco per un legame che è totale e di reciproca dedizione. Il legame che si ha è “qualcosa” che non può essere sciolta. Per arrivare a fare un passo del genere è necessario che gli sposi si amino di un amore forte, sincero, scambievole e vero. L’amore non è una cosa passeggera, non è un sentimento che ora c’è e domani può non esserci più. L’amore deve essere una decisione libera ma, nello stesso tempo, matura e responsabile, tale da poter far legare i due in «una carne sola». Questo sentimento deve poter spingere la coppia a poter dire di voler vivere insieme sempre «nella buona e nella cattiva sorte». È un amore che dev’essere incondizionato, pronto ad affrontare qualunque difficoltà che la vita potrà porre dinanzi; capace di superare ogni controversia ed ogni problema che la coppia, inevitabilmente, troverà sul suo cammino.

L’amore fra marito e moglie, basato su Dio, ha la capacità di superare se stesso e di aprirsi a una nuova vita: così nasce la famiglia. Il matrimonio è sacramento, un sacramento che dei due ne fa una carne sola, in Cristo. I giovani devono essere educati all’amore fin da piccoli. In seno alla famiglia di origine i bambini imparano, dall’esempio dei genitori, cosa sia l’amore vero, l’amore scambievole. Imparano come si accetta l’altro, nella sua unicità e nella sua completezza, imparano come si dona agli altri senza aspettarsi nulla in cambio.

L’amore coniugale è un dare senza aspettare nulla in cambio, senza pretese che l’altro sia lo specchio di se stesso. Ma è proprio questo dare disinteressato che ne fa qualcosa di unico. Nel dare allo sposo si riceve anche da lui e l’amore cresce e si rafforza riuscendo, in questo modo, ad affrontare qualsiasi situazione si pone sul proprio cammino. Si cammina insieme perché si sceglie di viver ed amare insieme. Con Gesù in mezzo agli sposi, l’amore nel matrimonio, diventa specchio dell’amore di Cristo per la sua chiesa, per la quale ha dato la sua vita.

Con esempi del genere i figli non potranno che crescere imparando che l’amore è fondamentale per la vita umana e che soltanto dando, senza aspettarsi nulla in cambio, potranno vivere secondo il vangelo. In tale modo anche loro impareranno ad amare nel modo più giusto, a mettere Cristo nei loro rapporti con gli altri, e un domani, se chiamati anch’essi alla vita coniugale, sapranno cosa significa l’amore fra sposi e potranno vivere il loro matrimonio in un modo più responsabile, maturo e cristiano.

Senza l’amore di Cristo non può esistere alcun altro amore umano: tutto deriva da Lui! Il segreto è proprio qui.

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