“L’amore è più forte della morte”
(Commento al Vangelo di don Pieralbert D’Alessandro)
In questa quinta Domenica del Tempo di Quaresima le tre letture sono tutte focalizzate sulla Resurrezione, ci preparano alla prossima domenica di passione e alla settimana santa che avrà come esito la resurrezione di Gesù.
La Chiesa ci invita a meditare particolarmente sul grande segno della resurrezione di Lazzaro, profezia della resurrezione di Cristo.
Gesù viene avvertito dalle sorelle di Lazzaro della malattia del fratello e dell’imminente morte successiva.
Come può Gesù permettere che un suo amico si ammali soffra muoia? Che senso ha? Sono domande affiorate all’interno della rete di amicizie di Gesù, ma che ancora oggi risuonano quando nelle nostre relazioni appaiono la malattia è la morte! È l’ora in cui la nostra fede, il nostro essere amati da Gesù, sembrano essere smentiti dalle sofferenze della vita.
Gesù giunge con i suoi discepoli a Betania quando Lazzaro è già da quattro giorni nel Sepolcro. Marta gli va incontro e con tanta fede mista a rimprovero afferma: « Signore Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto, ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio te la concederà». Marta confessa che dove c’è Gesù non può regnare la morte, che la morte di Lazzaro è accaduta perché Gesù era lontano. Anche Maria, corre incontro a Gesù e afferma anch’essa: «Signore se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». I toni sono più affettivi, Maria esprime con le lacrime il proprio dolore.
Si mostra pronta ad incontrare il Signore, si inginocchia ma non dà segni di una fede che possa vincere la sua sofferenza, è interamente immersa nel suo inconsolabile dolore, le sue lacrime sono contagiose piangono i presenti e piange lo stesso Gesù.
SOSTIAMO brevemente, anche sugli umanissimi sentimenti vissuti da Cristo. Egli si commuove, freme interiormente, di fronte alla morte di un amico di una persona da lui amata, è la reazione che nasce dal constatare l’ingiustizia della morte: come può morire l’amore? Poi Gesù si turba, si sente ferito nel sentire dolore angoscia. Ricordiamo che prova questa emozione anche di fronte alla propria morte imminente e quando nell’ultima cena annuncia ai suoi il tradimento di Giuda. Infine, alla vista della tomba Gesù scoppia in pianto! reazione che i presenti leggono come il segno decisivo del suo grande amore per Lazzaro.
Il fulcro di questo racconto evangelico è l’incontro tra Gesù e Lazzaro. C’è proprio un duello tra la vita e la morte. Un profondo dialogo tra Gesù e il Padre. Gesù prega prima di compiere un segno, Ma la sua è una preghiera di ringraziamento al Padre, colui che è il fine stesso della preghiera: Gesù desidera che presenti Giungano a credere che egli è l’inviato di Dio, dunque un segno che rimanda alla realtà ultima, alla fonte di ogni bene, il Padre.
Alle parole:”Lazzaro vieni fuori” Lazzaro uscì dalla tomba ancora avvolto dalle bende!! con la sua resurrezione profetizza la resurrezione di Cristo. Non solo, ma la resurrezione di Lazzaro è la resurrezione di colui che Gesù Ama. Nel duello tra vita e morte, tra amore e morte, vince la vita, vince l’amore di Cristo. Gesù è la vita! Gesù Ama e ha come amico chi crede in lui!! Non permetterà nessuno neppure alla morte, di rapirlo dalla sua mano.
L’amore è l’amicizia con Cristo dunque vincono la morte. #Andràtuttobene solo se torneremo a riordinare la nostra vita, in Cristo per Cristo e con Cristo! Riporre la nostra fiducia in Lui. Questa pagina ci rivela che non siamo soli e che anche nella morte Egli sarà accanto a noi per abbracciarci nel l’ora in cui varcheremo quella soglia e per richiamarti definitivamente alla vita con il suo amore! “siamo nati e non moriremo ma più”