“La preghiera è necessaria per il cammino della coppia per affrontare anche prove severe”
Rubrica a cura di Don Giovanni Boezzi delegato dai sacerdoti della Zona Pastorale di Vasto per la Famiglia
Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza.
(Tobia 8,4b-8)
Carissimi, il brano suggerisce alcuni spunti preziosi: anzitutto che la preghiera è necessaria per il cammino della coppia perché quest’ultima possa affrontare anche prove severe, così come lo era la prima notte di nozze tra Tobia e Sara. Nella preghiera che i due sposi, Tobia e Sara, elevano al Signore appare poi un richiamo all’insegnamento biblico sulla creazione dell’uomo e della donna e al prezioso testo di Gn 2,18 sul matrimonio come alleanza, come aiuto reciproco e soprattutto come volontà buona di Dio sulla creatura umana. Infine, dopo aver ribadito la loro volontà di conformarsi al disegno di Dio, i due novelli sposi si affidano alla misericordia di Dio, come la risorsa più vera che la coppia scopre nel cammino dell’esistenza.
I due giovani, che per una ragione o per l’altra sono feriti dalla vita, mostrano ora di scoprire la riconciliazione con la loro esistenza, fino ad augurarsi di giungere insieme alla vecchiaia. Voi coniugi potete fare come Tobia e Sara: inginocchiarvi, nei mille modi che la vita può insegnare, nell’umiltà e nella fiducia. Non “Io ti salverò”, ma “Il nostro amore, grazie a Lui, ci salverà”. “Si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza” (v. 5). Ci sono momenti, nella vita di coppia, in cui si sperimenta il bisogno di essere salvati, in cui si avverte il pericolo più grande e cioè che la relazione d’amore soccomba sotto il peso delle delusioni e delle pretese. Allora la “salvezza” non è un’espressione esagerata, poiché ambedue percepiscono che, se crolla la relazione d’amore, crollano le colonne portanti per la famiglia, il terreno del noi, così essenziale anche alla vita dei figli. Ma a chi Tobia e Sara chiedono la salvezza? Non ad un padrone cui strappare una grazia, ma ad un alleato, anzi all’Alleato per eccellenza del loro amore, e cioè al Signore dell’universo che ha voluto, plasmato, firmato l’essere uomo e l’essere donna come auto reciproco, cioè come capaci d’amore. È proprio questo Signore che si allea alla relazione sponsale di questo uomo e questa donna, che non è indifferente al loro amore, anzi è interessato a che si amino, superino le loro zone d’ombra, e sfidino i nodi del loro reciproco amore: nel suo Nome.