La morte non è la realtà definitiva.
VI settimana di Pasqua – Giovedì
Madonna di Fatima – Memoria facoltativa
Commento al Vangelo – Gv 16, 16-20
A cura di don Giovanni Boezzi
Il misterioso discorso di Gesù sui tempi della sua morte (un poco e non mi vedrete più) e della sua resurrezione (un poco ancora e mi vedrete) mira a far entrare i discepoli dentro al mistero pasquale. La morte non è la realtà definitiva, il muro eretto contro ogni speranza di vita degli uomini, perché è stata attraversata e vinta dal messia Gesù, Figlio di Dio. Egli l’ha presa su di sé, portando a compimento il disegno del Padre e l’ha sconfitta consegnandosi per amore al Padre e agli uomini. La consegna dello spirito non è per Gesù solo l’atto di spirare, ma molto più quello di consegnare, donare la vita agli uomini. Se questo è vero, allora il mistero pasquale apre ad ogni uomo la possibilità di sperimentare una gioia inaspettata e improvvisa proprio dentro la sofferenza e, a volte, la disperazione più nera. La tristezza si cambia improvvisamente in gioia, senza alcuna ragione apparente. Chi ha potuto sperimentare questa immersione nella potenza d’amore di Dio, dentro alla propria esistenza, ha percepito il gorgoglio intenso e continuo di una fontana zampillante per la vita eterna, che scaturisce dalle profondità e dagli abissi del cuore umano. I discepoli di Gesù hanno vissuto questo mistero facendo esperienza della morte di Gesù in croce e della sua resurrezione il terzo giorno. Ogni discepolo di Gesù, in qualsiasi epoca della storia, può accedere, per la potenza misteriosa dello Spirito, a questa realtà, proprio dentro i tornanti più impensati della propria esistenza.
Oggi prego con il salmo 97.
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Dal vangelo secondo Giovanni (16, 16-20)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».