“La morte di Luca e Vittorio ha fortemente colpito noi di Vita e Solidarietà”

Certo è importante avere un mestiere, il più bello possibile, sognato e per cui si fanno sacrifici. Ma non basta. Occorre animare il mestiere con una
volontà di bene che non nasce dallo stipendio, dalla posizione, dal senso del dovere. Occorre un sovrappiù di bene, di senso, diciamo la parola che nessuno usa quasi più, di speranza… un fuoco che nasce dall’anima!”
(DAVIDE RONDONI)

La tragica morte di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, con il loro autista Mustapha Milango, in Congo ha colpito in maniera fortissima tutti noi di Vita e Solidarietà che da anni operiamo in quella sfortunata parte della terra per portare aiuto e sollievo alla popolazione sofferente.I

In Congo esiste una contraddizione fortissima tra la ricchezza di materie prime, che potrebbe porre questa nazione tra le più ricche del mondo, e la povertà della popolazione che non usufruisce in alcun modo di tanta ricchezza. Questa contraddizione è esasperata nel Nord Kiwu, la regione in cui è avvenuto l’eccidio e dove numerosissime bande armate si fronteggiano per il possesso di tante ricchezze e per altri motivi nazionalisti etnici e religiosi.

Luca Attanasio, giovane Ambasciatore italiano in Congo, scortato dal giovane Carabiniere Luca, si era recato in questa zona difficile per incontrare la comunità di italiani ivi residenti per motivi di lavoro o perché appartenenti alle numerose Ong o Onlus che in quella regione operano per aiutare la poverissima popolazione civile schiacciata e impaurita dalla presenza di tanti feroci guerriglieri. Luca e Vittorio avevano cenato la sera prima in un ristorante italiano a Goma con tutta la comunità italiana formata prevalentemente da Missionari e Volontari delle varie organizzazioni, e la mattina successiva si erano messi in viaggio per visitare una scuola in un villaggio dove avrebbero portato anche aiuti alimentari.

La strada percorsa era stata dichiarata sicura dai funzionari del Monusco, una emanazione dell’ ONU presente in loco, e invece si é trasformata in una trappola preparata probabilmente per rapire in nostri connazionali. L’intervento dei Ranger del limitrofo parco nazionale ha scatenato un conflitto a fuoco durante il quale Luca e Vittorio sono stati colpiti e hanno perso la vita.

Ma chi erano Luca e Vittorio?

Luca Attanasio si era brillantemente laureato alla Bocconi e giovanissimo aveva vinto il difficile concorso per accedere alla Carriera Diplomatica. Dopo alcuni incarichi nel 2017 era diventato ambasciatore a Kinshasa dove viveva con la giovane moglie e le tre piccole bambine nate dal loro matrimonio. Ma la caratteristica di Luca era il suo amore per il prossimo e per i più deboli, amore messo in pratica sin dall’adolescenza in Italia e condiviso dalla moglie in Congo. Vittorio era un giovane Carabiniere alla sua prima missione all’estero che presto sarebbe tornato in Italia per sposarsi, anche lui era partecipe dell’impegno altruistico di Luca. Ieri, a Roma, si sono svolti i funerali si stato per questi due giovani servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro impegno e la loro generosità nel confronto dei più poveri e oppressi.

Vita e Solidarietà partecipa commossa all’unanime cordoglio e abbraccia le due famiglie, con particolare affetto per le tre bambine a cui la mamma racconterà la storia del loro valoroso papà morto per aiutare i più dimenticati della terra.

(Ottavio Antenucci presidente associazione Vita e Solidarietà Onlus)

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