La chiesa di San Rocco
(Articolo dello storico prof. Giovanni Artese)
I culti e le feste di San Rocco (nato a Montpellier, in Francia, tra il 1345 e il 1350) si originarono per chiedere la protezione del Santo innanzitutto dal terribile flagello della peste e poi dalle malattie degli animali. Quasi tutti i paesi abruzzesi hanno infatti una chiesa dedicata a San Rocco, posta perlopiù all’esterno delle antiche mura urbane. E’ il caso di San Salvo, dove la chiesetta di San Rocco era situata lungo il tratturello che collegava gli importanti percorsi armentizi L’Aquila-Foggia (non lontano dall’Adriatico) e Centurelle-Montesecco (sulla direttrice Montalfano-Montenero di Bisaccia), all’incrocio con la via vecchia del Mulino. In prossimità dell’edificio esisteva anche una vasca, alimentata da una sorgente, per l’abbeveraggio degli animali.
Secondo don Cirillo Piovesan, San Rocco fu edificata durante la pestilenza “del 1594 e ricostruita nel 1657. Ebbe certamente una notevole frequentazione tra fine Cinquecento e Seicento quando terribili pestilenze (come quella del 1656) infierirono sulle nostre popolazioni. Più volte restaurata, nel 1790 venne rifatta, forse persino spostata di un poco più in alto. dal possidente Bartolomeo Contatore; infine, nel 1956, fu allungata da Camillo Jacoboni.
La facciata, molto semplice, presenta un’impostazione neoclassica, con timpano di coronamento, oltre il quale si innalza un campanile a vela. Nell’interno, l’altare è addossato alla parete di fondo, mentre sulle pareti laterali sono ancora presenti diversi ex voto. La statua del Santo che vi si trova, è detta di Sándǝ Rucchuìccǝ, perché piuttosto piccola nelle dimensioni. La festa di San Rocco cade di solito il 16 agosto ma a San Salvo (anticipata da una importante fiera al 15 settembre) veniva celebrata il 18 settembre. Fino al termine del XX secolo costituiva la più importante festività religiosa cittadina dopo quella del patrono, San Vitale. Dagli inizi del XXI secolo la festa di San Rocco è pressoché scomparsa e i culti si sono di molto ridimensionati.
Eccezionalmente, don Raimondo Artese in collaborazione con il Comitato Feste di San Vitale ha voluto, nel 2017, di nuovo celebrare la festività del Santo di Montpellier anche con la processione della statua, prelevata – come si usava – dalla omonima chiesa e condotta in quella di San Giuseppe.
Ulteriori approfondimenti sulla storia e sulle parrocchie di San Salvo si trovano nella II Edizione della “STORIA DI SAN SALVO” (a cura dello storico sansalvese Giovanni Artese), avente come sottotitolo: dalle origini al 2018. (https://www.parrocchie31.it/una-nuova-edizione-per-la-storia-di-san-salvo/ )