Iniziata la novena a santa Rita nella chiesetta della Madonna di Fatima

SAN SALVO. Il 14 maggio, nel contesto della consueta recita del Santo Rosario delle ore 17.00 presso la Chiesetta della Madonna di Fatima di San Salvo Marina, è iniziata la novena u una breve meditazione su Santa Rita da Cascia.

Un invito particolare per tutte coloro che portano il nome di questa grande santa a pregare con la novena in suo onore.

Il 22 maggio si festeggia Santa Rita da Cascia. È una fra le Sante più venerate al mondo (soprattutto in Italia, Spagna, Portogallo e America Latina) perché chiamata in causa per i casi impossibili. La sua venerazione cominciò subito dopo la sua morte, ma la beatificazione avvenne soltanto 180 anni dopo la sua dipartita. È Santa dal 1900 grazie a papa Leone XIII.

Margherita Lotti (questo era il suo nome di battesimo) nacque nel 1381 a Roccaporena a pochi chilometri da Cascia (Perugia) da genitori anziani e proprietari agricoli che la diedero presto in sposa ad un certo Paolo di Ferdinando di Mancino. I due ebbero due maschi che morirono per una malattia poco dopo l’uccisione del padre.

Rimasta sola, Margherita decise di prendere i voti ed entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia. Da qual momento si dedicò non soltanto alla preghiera, ma anche alla cura dei poveri ammalati.

Santa Rita

La sera del Venerdì Santo del 1432 durante la preghiera, ricevette sulla fronte una spina dalla corona del Crocifisso (esami medici effettuati sulla salma tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso hanno confermato la presenza di una lesione ossea sulla fronte). La monaca agostiniana morì il 22 maggio del 1447.

Iconograficamente la Santa viene raffigurata insieme alle api e alle rose. Questo perché, secondo la tradizione cattolica cristiana, quando nacque e poi sul letto di morte la Santa venne circondata rispettivamente da api bianche e api nere. Per quanto riguarda le rose, invece, si narra che durante l’inverno precedente alla sua morte, Rita abbia mandato la cugina a prendere una rosa e due fichi nel suo orto a Roccaporena. Nonostante la neve, la cugina trovò sia l’una che gli altri. Fichi e rosa vennero interpretati come segni della salvezza dell’anima del marito e del candore dei figli morti per malattia).

I resti sono conservati all’interno della Basilica di Santa Rita a Cascia. Il viso, le mani e i piedi sono mummificati, il resto del corpo, coperto dall’abito agostiniano, è in forma di semplice scheletro.

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