In viaggio tra i miracoli eucaristici: Ferrara, 1171
Il miracolo
Un’antica scrittura dice che sulle sponde del fiume Ferraruolo, sin dal 454, si trovava un capitello con una immagine della beata Vergine, creduta dipinta dallo stesso san Luca. Nel 657 il capitello fu ridotto in una chiesa con fonte battesimale e, poiché tale chiesa fu fabbricata sul passaggio del fiume, prese il nome di S. Maria in Vado e il quartiere fu detto “Borgo Vado”. Proprio ai piedi dell’immagine della beata Vergine, detta di san Luca o di Costantinopoli, in quanto il dipinto è bizantino, avvenne il miracolo del Sangue.
Era il 28 marzo dell’anno 1171, giorno di Pasqua. All’altare celebrava la santa Messa padre Pietro da Verona, dei canonici regolari portuensi, assistito da altri tre padri e da molti chierici.
Alla presenza di numeroso popolo fedele, nel momento della fractio panis, il celebrante, e con lui tutto il clero, videro le specie del pane convertite in vera carne, da cui sprizzò un fiotto di sangue con una tale irruenza che ne rimase macchiato vistosamente il piccolo catino absidale.
adre Pietroda Verona, priore della Basilica,stava celebrando la Messa di Resurrezione e giunto allafrazione del pane consacrato,mentre spezzava l’Ostia, videda questa sprizzare un fiotto di sangue che andò con le suegoccioline a macchiare la piccola volta sovrastante l’altaredella celebrazione. La volticinamacchiata di sangue fu racchiusa in seguito in un tempietto costruito nel 1595,ed è ancora oggi visibile nella monumentale Basilica di S. Maria in Vado.
La notizia si diffuse rapidamente. Accorsero Amato, vescovo di Ferrara e anche Gherardo, arcivescovo di Ravenna, poiché la chiesa di S. Maria in Vado, affidata ai canonici portuensi, ravennati, dipendeva da lui; proprio da Gherardo furono concesse le prime indulgenze ai visitatori della chiesa. Da allora la devozione alla Sacra Volticina continuò per molto tempo e si accrebbe, ma la chiesa di S. Maria in Vado rimase delle stesse dimensioni, fino a quando Ercole I d’Este affidò al grande architetto ferrarese Biagio Rossetti il progetto della attuale basilica, la cui costruzione, iniziata nel 1494, terminò nel 1518. La Sacra Volticina fu spostata, nella nuova basilica, al lato destro della crociera, racchiusa in un tempietto costruito negli anni 1594-95. Così sistemata, e con sempre presenti e visibili le macchie di sangue, la possiamo ammirare e venerare ancor oggi.
Il tempo del prodigio
Il miracolo del Sangue di S. Maria in Vado ha un suo significato storico e dottrinale ben preciso. Esso accadde, infatti, in un periodo in cui la dottrina cattolica sull’Eucaristia veniva messa fortemente in discussione.
Nel secolo XI il principale negatore della presenza reale fu Berengario di Tours, vissuto negli anni dal 1000 al 1088. Anche se, dopo una lunga serie di condanne, ritrattazioni e assoluzioni, egli morì, almeno formalmente, in pace con la Chiesa, la sua azione, volta a sostenere che il pane e il vino eucaristici sono soltanto un simbolo del Corpo e del Sangue di Cristo e che non li contengono realmente, fu estremamente deleteria in campo dottrinale.
Nel secolo XII, inoltre, e precisamente nel tempo vicino al prodigio di Ferrara, l’errore berengariano fu ripreso dal Piacentino Ugo Speroni, che considerò la santa Messa soltanto un banchetto commemorativo dell’ultima cena.
Se l’eresia di Berengario, con ogni probabilità, rimase circoscritta nell’area dei dotti, ciò che invece costituì una vera e propria epidemia, fu l’eresia catara.
I catari, organizzati in sette dalle cento facce e dai cento nomi, si rivelarono un pericolo tanto più sottile e più tremendo, in quanto si presentavano sotto veste di purezza (catharòs in greco significa “puro”) e di pietà. In sostanza, partendo dal connubio tra gnosticismo e manicheismo, essi rigettarono, in genere, tutti i dogmi cattolici e non solo negarono il dogma della transustanziazione, ma esclusero anche la celebrazione della Messa, che avrebbe rinnovato, secondo loro, un sacrificio mai compiuto dal Salvatore se non simbolicamente, poiché egli aveva un corpo apparente.
Pure a Ferrara le dottrine eretiche si erano insinuate tra il popolo fedele; anche se non conosciamo esattamente l’entità del guasto da esse operato, sappiamo però con certezza che, essendo Crescenzio priore di S. Maria in Vado nel 1213 circa, in periodo di risveglio eucaristico, promosso da Innocenzo III e poi dal Concilio Lateranense IV, mentre era vescovo Uguccione, già maestro del Papa, gli eretici di Ferrara, contrari alla reale presenza, vennero obbligati dall’imperatore Ottone IV, il 25 marzo 1210, a sottomettersi al presule.
Il fatto che il prodigio del Sangue sia avvenuto in un periodo così denso di pericoli per la dottrina cattolica sull’Eucaristia, mentre anche e proprio in Ferrara si diffondevano concezioni eretiche, mostra chiaramente come l’intervento divino giunga sempre a proposito, al fine di richiamare la fede degli uomini intorno a una verità superiore.
Non a caso, quasi un secolo dopo l’avvenimento prodigioso di Ferrara e a un solo anno da quello assai più famoso di Bolsena, Urbano IV promulgò finalmente la bolla Transiturus, dell’11 agosto 1264, con la quale si istituiva la festa del Corpus Domini, già comunque in auge nella diocesi di Liegi e in tutta la legazione di Germania.



- Alatri, 1228
- Albignano d’Adda, 1957
- Santa Chiara d’Assisi, 1240
- Asti, 1535 e 1718
- Bagno di Romagna, 1412 e 1498
- Bolsena, 1264
- Canosio, 1630
- Cascia, 1330
- Cava dei Tirreni, 1656
- Dronero, 1631
- San Mauro la Bruca, 1969
- Ferrara, 1171
- Firenze, 1230-1595
- Gruaro (Valvasone), 1294
- Ischia di Castro, 1802
- Lanciano, 750 D.C.
- Macerata, 1356
- Mogoro, 1604
- Morrovalle, 1560
- Offida, 1273-1280
- Patierno (Naples), 1772
- Rimini, 1227
- Roma, VI-VII cent.
- Roma, 1610
- Rosano, 1948
- S. Pier Damiani, XI cent.
- Salzano, 1517
- Scala, 1732
- Siena, 1730
- Trani, XI sec.
- Torino, 1453
- Torino, 1640
- Veroli, 1570
- Volterra, 1472

Un miracolo eucaristico è, secondo la dottrina della Chiesa cattolica, un miracolo che coinvolge l’eucaristia. I miracoli eucaristici sono categorizzati in diversi tipi:
- trasformazione dell’ostia consacrata in carne e/o del vino in sangue, oppure sanguinamento dell’ostia. Nella maggioranza di questi casi il fatto sarebbe avvenuto mentre celebrava messa un sacerdote che dubitava della realtà della transustanziazione;
- prodigi di vario tipo che sarebbero avvenuti in occasione di eventi che avrebbero messo in pericolo le specie consacrate: profanazioni, furti, incendi o altro. Tali prodigi avrebbero procurato la salvezza o il ritrovamento delle specie e/o la cattura o il pentimento del profanatore o del ladro;
- prodigi eucaristici di vario genere che sarebbero legati a santi e beati;
- comunioni ritenute prodigiose;
- alcune guarigioni di Lourdes, che sarebbero avvenute durante la processione pomeridiana con il Santissimo Sacramento;
- mistici che sarebbero vissuti a lungo nutrendosi esclusivamente della comunione quotidiana;
- presunte rivelazioni collegate all’eucaristia.
- presunte rivelazioni private collegate all’eucaristia (locuzioni interiori, visioni ecc.).