neocatecumenale

In viaggio con i movimenti ecclesiali della Chiesa Cattolica: ” I neocatecumenali”

Ecco il secondo appuntamento con la rubrica sulla bellezza e sulla ricchezza dei movimenti ecclesiali nati nella Chiesa nell’ultimo secolo, evidenziando alcuni punti salienti degli stessi. Ognuno, nessuno escluso, si caratterizza per un carisma particolare e insieme sono come un puzzle che si completano a vicenda. Sono movimenti che sono nati, seppur ispirati da un fondatore/fondatrice, per opera dello Spirito Santo. Sono delle grandi occasioni di crescita nella fede autentica e matura purché e non si riduca ad una semplice tessera quanto piuttosto cibandosi dei percorsi formativi proposti dagli stessi, solitamente ogni settimana.

Ogni movimento è una grandissima ricchezza, da ogni punto di vista, purché presente, attivo nella vita parrocchiale e ciascuno promotore della scoperta della dimensione della consapevolezza di essere un tassello di un unico puzzle che prende vita proprio agganciandosi con gli altri tasselli che vanno a dare insieme la figura complessiva del puzzle.

Secondo appuntamento: Neocatecumenali

Sito ufficiale dei Neocatecumenali da consultare per chi vuole intraprendere questo cammino è : https://neocatechumenaleiter.org/

Il Cammino Neocatecumenale nasce nel 1964 nelle baracche di Palomeras Altas, a Madrid (Spagna). L’ambiente delle baracche era composto dagli strati più degradati della società: zingari e quinquis, in gran parte analfabeti, vagabondi, ladri, prostitute, giovani delinquenti, immigrati, etc. È In questo ambiente che è germinato il seme del Cammino Neocatecumenale: tra i poveri e gli emarginati, che accolgono l’annuncio di Cristo morto e risorto, lo Spirito Santo dà inizio a un processo di iniziazione cristiana sul modello del catecumenato della Chiesa primitiva.

Mons. Casimiro Morcillo visita la baracche di Palomeras a Madrid. Kiko e Carmen lo accompagnano.

All’inizio degli anni ‘60, Francisco José Gómez Argüello (Kiko), pittore spagnolo, Premio Nazionale di Pittura nel 1959, dopo una crisi esistenziale, scopre nella sofferenza degli innocenti il mistero di Cristo crocifisso, presente negli ultimi della terra. Questa esperienza lo porta ad abbandonare tutto e, seguendo le orme di Charles de Foucauld, va a vivere tra questa povera gente di Palomeras Altas (periferia di Madrid).

In questa situazione, riceve l’ispirazione della Vergine Maria: “Bisogna fare comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode. L’altro è Cristo”.

Carmen Hernández, anche lei spagnola, laureata in Chimica, riceve la sua prima formazione teologica nell’Istituto delle Missionarie di Cristo Gesù. Ottiene la licenza in Teologia presso i Domenicani di Valencia e scopre il rinnovamento del Concilio Vaticano II attraverso il liturgista Mons. Pedro Farnés Scherer.

Trascorre due anni in Israele, a contatto con la tradizione viva del popolo ebraico e dei luoghi della Terra Santa, poi torna a Madrid nella speranza di formare un gruppo missionario per evangelizzare i minatori di Oruro (Bolivia), grazie all’allora Arcivescovo di La Paz, Mons. Jorge Manrique Hurtado. Attraverso sua sorella viene a contatto con Kiko Argüello nelle baracche di Palomeras, dove si costruisce una baracca, appoggiata al muro di una fabbrica e inizia a collaborare con Kiko.

Dopo aver formato la prima comunità tra i poveri, Kiko e Carmen sono stati invitati da alcuni parroci di Madrid e della Spagna a portare questa esperienza nelle loro parrocchie. Mons. Dino Torreggiani, un sacerdote italiano, fondatore dell’Istituto dei Servi della Chiesa (una Congregazione di sacerdoti dediti alla pastorale degli emarginati, degli zingari e dei migranti), nell’esperienza di Kiko e Carmen egli intuisce una risposta alla necessità di evangelizzare i più lontani, gli ultimi, e li invita a Roma, dove vanno accompagnati da un sacerdote di Siviglia.

Kiko e Carmen arrivano a Roma nel luglio del 1968. Poco dopo, Don Dino Torreggiani li porta al Santuario della Vergine di Pompei (Napoli), per mettere la loro missione sotto la protezione della Madonna di Pompei, tanto popolare nel paese.

Nel 1974 Papa San Paolo VI, in un’udienza concessa alle prime comunità neocatecumenali, riconosce il Cammino come un frutto del Concilio Vaticano II: “Ecco qui i frutti del Concilio! Voi fate dopo il battesimo quello che la Chiesa primitiva faceva prima: il prima o il dopo, direi, è secondario. Il fatto è che voi mirate all’autenticità, alla pienezza, alla coerenza, alla sincerità della vita cristiana. E questo è un merito grandissimo, che ci consola enormemente (…)”. “Quanta gioia e quanta speranza ci date con la vostra presenza e con la vostra attività!”.

Il cammino neocatecumenale oggi

Il Cammino Neocatecumenale è a servizio dei Vescovi e dei Parroci come itinerario di riscoperta del battesimo e della formazione permanente della fede, e viene proposto ai fedeli che desiderano ravvivare nella loro vita la ricchezza dell’iniziazione cristiana.

Il Cammino – il cui itinerario si vive nelle parrocchie, in piccole comunità, costituite da persone di diversa età e condizione sociale – porta gradualmente i fedeli all’intimità con Gesù Cristo e li trasforma in soggetti attivi nella Chiesa e in testimoni credibili della Buona Notizia. Il Cammino è anche uno strumento per l’iniziazione cristiana degli adulti che si preparano a ricevere il battesimo.

Nel 1988, nella città italiana di Porto San Giorgio, San Giovanni Paolo II invia in missione in varie parti del mondo le prime 100 famiglie. Dal 1997, San Giovanni Paolo II è stato anche il promotore degli Statuti del Cammino Neocatecumenale.

Benedetto XVI ha accompagnato, sostenuto e incoraggiato lo sviluppo missionario del Cammino. Nel 2008, durante il suo pontificato, gli Statuti sono stati approvati in modo definitivo dal Pontificio Consiglio per i Laici. Da parte sua, nel 2010, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dato la sua approvazione dottrinale al Direttorio Catechetico.

DATI CAMMINO NEOCATECUMENALE (Aggiornamento novembre 2022):
Comunità: 21.066 -Diocesi: 1.366 -Parrocchie: 6.293- Nazioni: 135
Familie missionarie: Familie in missione: 1.000 evangelizzando in 212 Missio ad Gentes in 62 nazioni

Per rafforzare comunità, sostenendone il Cammino di fede: 800 in varie nazioni – Familie in equipe Itineranti: 300.

Tra le peculiarità del cammino neocatecumenale è la famiglia e lo studio della Parola viva che educa e guarisce e il tutto vissuto insieme all’interno della comunità neocatecumenale.

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