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In viaggio con i movimenti ecclesiali della Chiesa Cattolica: Comunione Liberazione

Ecco il terzo appuntamento con la rubrica sulla bellezza e sulla ricchezza dei movimenti ecclesiali nati nella Chiesa nell’ultimo secolo, evidenziando alcuni punti salienti degli stessi. Ognuno, nessuno escluso, si caratterizza per un carisma particolare e insieme sono come un puzzle che si completano a vicenda. Sono movimenti che sono nati, seppur ispirati da un fondatore/fondatrice, per opera dello Spirito Santo. Sono delle grandi occasioni di crescita nella fede autentica e matura purché e non si riduca ad una semplice tessera quanto piuttosto cibandosi dei percorsi formativi proposti dagli stessi, solitamente ogni settimana.

Ogni movimento è una grandissima ricchezza, da ogni punto di vista, purché presente, attivo nella vita parrocchiale e ciascuno promotore della scoperta della dimensione della consapevolezza di essere un tassello di un unico puzzle che prende vita proprio agganciandosi con gli altri tasselli che vanno a dare insieme la figura complessiva del puzzle.

Terzo appuntamento: Comunione Liberazione

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La proposta cristiana come avventura della vita

La fede vissuta nella comunione è il fondamento dell’autentica liberazione dell’uomo. Nato a Milano negli anni Cinquanta. Comunione e Liberazione è essenzialmente una proposta di educazione alla fede cristiana. Una educazione che non finisce ad una certa età, ma continua sempre, perché sempre si rinnova e sempre si approfondisce. Accade così con il Vangelo, che pur ascoltato mille volte rivela sempre aspetti nuovi. Accade così nell’esperienza dell’amore umano, nella creazione artistica e persino nella vita semplice di ogni giorno. La ricerca del vero, del bello, del giusto e della felicità non finisce mai. E così è il cristianesimo: un’avventura della vita, e non una “preparazione” alla vita.

Il fatto cristiano

Da dove nasce e perché nasce una esperienza come CL?
Ecco cosa scrive don Giussani (fondatore di Comunione Liberazione) a Giovanni Paolo II nel 2004: «Non solo non ho mai inteso “fondare” niente, ma ritengo che il genio del Movimento che ho visto nascere sia di avere sentito l’urgenza di proclamare la necessità di ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo, vale a dire la passione del fatto cristiano come tale nei suoi elementi originali, e basta. E forse proprio questo ha destato possibilità imprevedibili di incontro con personalità del mondo ebraico, musulmano, buddista, protestante e ortodosso, dagli Stati Uniti fino alla Russia, in un impeto di abbraccio e di valorizzazione di tutto ciò che di vero, di bello, di buono e di giusto rimane in chiunque viva un’appartenenza».

Le origini: 1954

Don Luigi Giussani chiede ed ottiene dai suoi superiori di andare nella scuola: vede, infatti, che i ragazzi non conoscono più il cristianesimo.
Inizia insegnando Religione al Liceo classico Berchet di Milano. Intorno a lui si riunisce fin da subito un piccolo gruppo di studenti, che piano piano cresce e si diffonde in altre scuole. Il Movimento nasce come Gioventù Studentesca (GS), che all’inizio si colloca nell’ambito dell’Azione Cattolica ambrosiana e poi si estende anche ad altre città italiane, incoraggiata dal cardinale Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano.

1957 :Il cardinale Montini scrive una lettera pastorale quaresimale all’arcidiocesi ambrosiana intitolata Sul senso religioso, in cui “legge” la condizione della fede nell’Italia degli anni Cinquanta. Giussani accoglie la provocazione: nel dicembre dello stesso anno, esce un testo dal titolo Il senso religioso, che sarà il tema fondante della sua proposta educativa, per tutta la vita.

1969: Dopo la crisi del Sessantotto, il Movimento rinasce in forma più matura col nuovo nome di Comunione e Liberazione (CL), coinvolgendo, oltre agli studenti delle scuole medie superiori, un numero sempre crescente di universitari e adulti.

1973: Si tiene il primo convegno pubblico organizzato da CL: “Nelle università italiane per la liberazione”.

Don Giussani ha sempre richiamato la fedeltà e l’obbedienza al Santo Padre e all’autorità della Chiesa come «direttiva suprema al cammino umano». Senza questa sequela, diceva, «diventa incerta l’edificazione del popolo di Dio»

Vivere il Movimento

La vita del Movimento è semplice e libera. Comunità grandi e piccole nascono spontaneamente negli ambienti in cui si svolge la vita di tutti i giorni (scuola, lavoro, quartiere) e si radunano per incontrarsi e per condividere momenti e gesti quotidiani. Non sono previsti tesseramenti né adempimenti formali. Chiunque può aderire alle tante proposte che invitano all’approfondimento personale e comunitario della fede. Innanzitutto la preghiera, con la partecipazione ai sacramenti, la recita dell’Angelus e della Liturgia delle Ore. Nel corso dell’anno “sociale” assumono particolare rilievo la “Giornata d’inizio anno”, gli Esercizi Spirituali e la celebrazione del Triduo Pasquale.

È questo un tempo forte in cui si rende urgente annunciare la Lieta Novella in una società liquida dove i valori più essenziali dell’umanità stessa sono messi in forte discussione. Non solo i ragazzi ma neanche i giovani, gli adulti e gli anziani non conoscono più il cristianesimo. Ogni cristiano ha la responsabilità di annunciare il Cristo proprio come don Giussani.

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