In causa di beatificazione “l’amicizia”: Alberto e Carlo
SAN SALVO. “A me piace portare ad esempio dei miei giovani e dei miei ragazzi i santi dei giorni nostri. E sono in continua ricerca di queste figure per far entrare i miei fedeli nell’ottica che la chiamata alla santità è alla portata di tutti: si tratta solo percorrere un cammino di conversione continua che sa diventare un dono d’amore per gli altri. Ed è per questo che ultimamente invito anche le mie catechiste a presentare le nuove e bellissime figure di santità che incontro” – ha affermato don Raimondo Artese.
Servi di Dio Alberto Michelotti e Carlo Grisolia
Alberto Michelotti, ragazzo intelligentissimo, studente in ingegneria, animatore ACR, catechista, impegnato in parrocchia, responsabile di un gruppo giovani del Movimento dei Focolari, ama mettersi all’ultimo posto per servire, ha una grande capacità di amare ognuno che incontra.
Ha la stoffa del leader e la utilizza per tessere rapporti duraturi con gli amici, ma anche con i tanti diseredati che va a scovare nei caruggi della sua Genova. Vive d’Eucaristia e la comunione quotidiana diventa il suo irrinunciabile appuntamento.
Condivide il suo cammino di ricerca dell’amore autentico con l’amico Carlo Grisolia, fatto della sua stessa pasta, anche se da lui molto diverso per interessi, potenzialità e carismi. Tanto ad Alberto piace la montagna, quanto a Carlo piace leggere, suonare e scrivere poesie; tanto il primo è razionale e “matematico”, quanto il secondo è poetico e sensibile.
Ad unirli soltanto la passione per Dio-amore, il desiderio di vivere con intensità e portare agli altri l’ideale evangelico del mondo unito.
Alberto cade durante una scalata in un canalone ghiacciato sulle Alpi Marittime e muore il 20 agosto 1980, a soli 22 anni. Il giorno dopo la sua morte, a Carlo viene diagnosticato un tumore tra i più maligni: inizia la sua staffetta durata 40 giorni “per incontrare Gesù”, in cui spesso Carlo afferma di sentire la presenza di Alberto lì con lui a sostenerlo, come sempre. Muore il 29 settembre, all’età di 19 anni.
”Offro la mia vita per tutti voi, ma soprattutto per l’umanità che soffre, per i ragazzi del mio quartiere, della mia parrocchia, per il mondo unito”, confida agli amici, raccomandando loro “di essere pronti a dare la vita l’uno per l’altro”.
Per la prima volta nella sua storia, la Chiesa ha iniziato nel 2008 una causa congiunta per la beatificazione di due amici. È un avvenimento molto significativo, come a dire che l’amicizia spirituale è via alla santità.