“Imparare da Giovanni Battista a vivere una vita con un cuore libero da tanti “attaccamenti”

Il gruppo Rinnovamento nello Spirito Madonna delle Grazie di San Salvo propone un cammino di Avvento insieme a un gigante della fede : san Giovanni Battista, l’ annunciatore per eccellenza…colui che prepara la Via…colui che attende l arrivo del protagonista …

Gesù…ma non è un attesa passiva ma operosa…preparate preparate la via…e colui che si prepara e prepara… è colui che ribadisce la verità anche a costo della sua stessa vita …infondo il servo non è superiore al maestro neanche quando arriva prima in classe

  • Sabato 2 dicembre 2023: Giovanni il profeta che annunciò Cristo già nel grembo materno
  • Sabato 9 dicembre: il Battista ci insegna la “libertà dagli attaccamenti” a ruoli e posizioni
  • Sabato 16 dicembre: “Come il Battista, il credente è colui che apre strade nel deserto”
  • Sabato 23 dicembre: La Verità è Verità, non ci sono compromessi.

Un ruolo speciale nella preparazione dell’incontro del Signore Gesù con l’umanità: la Vergine Maria e san Giovanni Battista. Questo ultimo Profeta dell’Antico Testamento andò a predicare nel deserto, da dove la sua voce chiamava gli Ebrei a penitenza. Andiamo ad incontrarlo nel silenzio del nostro cuore per ricevere da lui l’annuncio dell’avvicinarsi del Regno dei Cieli. Anche a noi “predice” la prossima venuta del Messia, rimproverandoci quali peccatori che però a lui vanno e riconosciamo che quel lavaggio esteriore praticato dal Battista è quasi principio della purificazione interiore.

            La predicazione di questo magnetico e rude personaggio affascinò molti, anche se  sembrava fatto apposta per non attirare alcuno: vestiva poverissimamente e parlava aspramente. Non ostante ciò a suoi contemporanei apparì come l’ultima speranza di un popolo disperato. Non pochi intuirono la verità del suo compito che era di «preparare la via al Signore», annunciandone la venuta imminente. Si presentava come la Voce del deserto, con indosso ruvide vesti e una cintura di pelle attorno ai fianchi. Ma non invitava gli uomini a divenire asceti come lui. Preparare la strada al Signore è altra cosa. Ecco come Giovanni il Battista si esprimeva: «Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino… Non credete di poter dire fra voi: abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo anche da queste pietre. La scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato». Incontrarlo e imitarlo vuol dire avere occhi puri come i suoi per poter dire con e come lui: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”.

            Dunque, due sono soprattutto le cose che Giovanni proclama urgenti: convertirsi e non cullarsi in una illusoria sicurezza di una appartenza in cui si permane con l’umiltà e la costante conversione. Convertirsi è una parola che dice il cambiamento del comportamento e della mente.

            Quindi non si tratta soltanto di un cambiamento morale, nei comportamenti, ma di un cambiamento intellettuale, direi teologico, perché implica un modo nuovo di pensare Dio.

            La conversione non è un cambiamento esteriore o parziale, ma un ri-orientamento di tutto l’essere dell’uomo. Si tratta di un vero e proprio passaggio dall’egoismo all’amore, dalla difesa di sé al dono di sé; un passaggio talmente rinnovatore da essere incompatibile con le vecchie strutture (mentali, religiose e sociali), come il vino nuovo non si può essere messo nelle vecchie botti.

            La conversione evangelica è anche religiosità: non è confrontandosi con se stesso che l’uomo scopre la misura e la direzione del proprio mutamento, ma riferendosi al progetto di Dio. E il primo movimento non è quello dell’uomo verso Dio, ma quello di Dio verso l’uomo: è un movimento di grazia che rende possibile il cambiamento dell’uomo e ne offre il modello.

            Infine, dobbiamo capire la profonda umanità della conversione evangelica: convertirsi significa tornare a casa, è un ricupero di umanità, un ritrovare la propria identità. Convertendosi l’uomo non si perde, ma si ritrova, liberandosi dalle alienazioni che lo distruggono.

            Anche le due prime letture proposte dalla liturgia romana della II domenica di avvento ci offrono altre due indicazioni concrete riguardo alla conversione, che è necessaria per prepararsi alla venuta del Signore: 1- essere poveri e 2- essere ospitali: infatti Isaia (prima lettura) profetizza un germoglio nuovo di umanità, che «non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire, ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese» (Is 1,3-4), e San Paolo invita: «Accoglietevi gli uni gli altri come

Cari fratelli il tema di oggi di Giovanni Battista è complesso partiamo dal fatto che Giovanni Battista è figlio di un sacerdote e come tale era destinato a essere un sacerdote perché la carica era ereditaria…tutti provenienti dalla tribù di Levi coloro che prestavano servizio al tempio…loro eredità era il Signore pertanto non ereditavano ne bestiame ne terre se non la propria casa …

E vivevano di decima del tempio ma… Giovanni è sacerdote come il Signore vuole e lo dimostra con i fatti e il suo modo di vivere …alle toghe e lunghe France lui sceglie una grotta per casa una tunica di peli di cammello ,una cintura di pelle e si ciba di miele ed insetti.vive nel deserto tra gli ultimi e … quando è il tempo prestabilito dal Signore inizia a battezzare nel Giordano. Quindi è indice di rottura con il passato che avviene definitivamente in Cristo Gesù nel sacerdozio regale al modo di Melchisedech.

E denuncia … Ribadita apertamente da Cristo…i sacerdoti si appropriavano di ciò che era di Dio e in più opprimevano il suo popolo…
Bene direte per lui è stato semplice era pieno di spirito Santo già prima della nascita e lo dice anche l angelo Gabriele a Zaccaria suo padre….

Ma ciò che Giovanni insegna attraverso la sua vita è che è innanzitutto un uomo di sacrificio e preghiera inizio di qualsiasi opera pastorale…e un uomo ricco di Spirito Santo dono gratuito di Dio a cui lui offre disponibilità totale fino alla morte . Libero dagli attaccamenti a cose materiali,ma era comunque un uomo non c’è uomo più grande nato da donna dice Gesù che ne da testimonianza in Matteo 11.11.

Ma sempre in Matteo 11,4 Giovanni mostra tutta la sua umanità …sei tu quello che deve venire o dobbiamo attendere un altro… nonostante i segni che lo attestavano lui dubita… perché il Signore non si stava mostrando con onnipotenza e potenza come si aspettavano tutti… Giovanni è un uomo e non fa eccezione …anche a Lui Cristo gli chiede di rinunciare alla idea che hanno di Lui perché il suo progetto è oltre…e Pensieri di Dio non sono i nostri…

(Pastorale di servizio gruppo RnS Madonna delle Grazie di San Salvo)

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