“Il pettirosso tomista”
Carlo Colombo Calabria Agosto 2023
…arrivano due suore giovanissime, filippine
Sia lodato Gesù Cristo
a tutti che incontrano
inchinando la testa…
Si può tracciare uno schizzo; La chiesetta Stella Maris di Vasto Marina, con la facciata che guarda il mare a qualche minuto prima delle sette di mattina del primo sabato di agosto. Tredici tocchi, a campana ferma, tocchi leggeri espansivi come in aperta campagna, ovattati, sacri.
Un pioppo padano enorme tondeggiante rigoglioso vive da sempre ai piedi della fontanella che schizza l’acqua; Per berla occorre chiudere il foro della bocchetta di ghisa. Dietro il chiosco dei giornali, difronte lo spiazzo della chiesa, titoli freschi di giornata in copertina, mostra in galleria per turisti, e disegni murales sul muro del parcheggio, sotto lo spiazzo del bar beach.
Una musica araba esce dal finestrino di una Renault famigliare piena di cartoni inzeppati da coprire la visuale, cianfrusaglie varie di un ambulante magrebino che beve un te al tavolino del bar.
L’aria è fresca e uno dei due netturbini con una soffiante alza la polvere, “fa venire davvero il mal di testa” il collega, un eccentrico vecchio che fuma; lui sa davvero il vastese, e dimostra di avere un incarico di grande importanza, era espansivo avvicinandosi al bancone del bar; Si deve essere pratici da anni per trovare il tempo di bere il liquorino allungato alle sette di mattina.
La luce dei primi raggi fluisci sui muri antichi della chiesa. Una difficile estate calda commenta, una minuta signora di una certa età, secchina come se mangiasse il necessario. Occhiali in celluloide trasparenti. È la prima ad entrare in chiesa, è la prima a prendere la comunione, è la programmazione precisa del pensiero emozionante, trasmette a tutti il senso della lettura del giorno, sussurra discreta tutte le parole della messa persino ciò che tocca dire a Padre Franco prima della spiega dell’omelia. Bacia tre volte la statua della madonnina, sfiora con le dita la fonte battesimale all’uscita come se si battezzasse da sé ogni mattina. Canta seguendo i gesti della direttrice, dai capelli ricci, i tratti del cantato. È la prima a salutare il Cristo in croce da lontano si mette subito in contatto con il credo e anticipa di due parole la recita del padrenostro. È una santina vivente dei tempi nostri.
La chiesa è frequentata da una ventina di turisti frettolosi, si sentono borbottare, sul sacrato prima di entrare. È arrivata una soffiata di “un cane lupo” ha aggredito sere fa, dei ragazzi sulla spiaggia. Mentre gente seminuda andava in spiaggia già di prima mattina a prendere posto al sole. Malgrado tutti sono d’accordo di spalmare prima la crema protezione 50, ci sono alcuni decisi sul da fare alle pance penzolanti bianchiccie sugli obbiettivi base. Non vogliono sentire nessuna storia di impegni per la giornata, per dirla in breve, noi abbiamo sentito abbastanza sciocchezze.
In un certo senso mi sento un po così sul perché nessuno fa caso e ascolta il pettirosso che accovacciato sul rosone manda baci, voltandosi a destra e sinistra prima che entrino tutti in chiesa. È stato un bel lavoro passare dal cinguettio selvaggio, con i baci al tralignamento ad una stirpe di pettirossi “tomisti”. Mio Dio che reclami per un cinguettio prima della messa! Così ho deciso di concedermi una settimana di preparativi per mettermi in contatto con questo pettirosso tomista che conosce meglio di chiunque altro vastese i ragazzi poco selvaggi penzolanti nella notte rosa. Effettivamente ha dato tutto il fiato in cinguettio notturno. Corrono voci nel raduno dei tre cormorani sugli scogli della bagnante, che ha fatto accordi con il diavolo e in realtà ha un’aria di volo di gabbiano per essere un pettirosso tomista che ha trascorso una notte rossa cantando. Forse stai dicendo che il mondo non è la tua casa qui tra questi giovani?