Il Papa: “A Natale lasciamoci stupire dal sorriso di Dio”
Sorriso come espressione di amore e di affetto, tipicamente umana: questo è avvenuto in modo unico tra Maria e Giuseppe e Gesù. La Vergine e il suo sposo, con il loro amore, hanno fatto sbocciare il sorriso sulle labbra del loro bambino appena nato. Ma quando ciò è accaduto, i loro cuori sono stati riempiti di una gioia nuova, venuta dal Cielo.
Gesù, è il sorriso di Dio”, perché è venuto a portarci l’amore del Padre. Il suo messaggio è stato accolto da Maria e da Giuseppe che hanno riconosciuto nel suo sorriso la misericordia di Dio per loro e per tutti coloro che aspettavano il Messia.
Ecco, carissimi, nel presepe anche noi riviviamo questa esperienza: guardare il Bambino Gesù e sentire che lì Dio ci sorride, e sorride a tutti i poveri della terra, a tutti quelli che aspettano la salvezza, che sperano in un mondo più fraterno, dove non ci siano più guerre e violenze, dove ogni uomo o donna possa vivere nella sua dignità di figlio e figlia di Dio.
Anche al l lavoro abbiamo sempre bisogno di lasciarci rinnovare dal sorriso di Gesù” e di lasciare che la sua bontà purifichi i nostri cuori.
È vero, il lavoro è lavoro, e ci sono altri luoghi e momenti in cui ognuno si esprime in maniera più piena e più ricca; però è anche vero che nell’ambiente di lavoro passiamo buona parte delle nostre giornate, e siamo convinti che la qualità del lavoro si accompagna con la qualità umana delle relazioni, dello stile di vita. Questo vale specialmente per noi, che lavoriamo al servizio della Chiesa e nel nome di Cristo.
Sempre abbiamo bisogno del sorriso di Dio, sia nei momenti difficili, e “solo Lui ci può aiutare”; sia quando le cose vanno bene, per non dimenticare “gli altri che fanno fatica” e perché Lui “ci riporti al gusto della semplicità e della gratuità. Lasciamoci stupire dal sorriso di Dio, che Gesù è venuto a portare.
(Dal sito del Vaticano)