Il colpo di genio di Gesù è di aver legato inscindibilmente l’amore divino all’amore umano
Nella vita capita spesso di dover ritrovare il centro, di sentirsi smarriti ma soprattutto dispersi. È la sensazione che tanti di noi hanno quando, a fine giornata, constatiamo: “Ho corso molto ma non ho fatto nulla!”
Anche nella vita di fede può accadere che, presi da mille precetti e da minuziose indicazioni (spesso lette su siti di dubbia qualità o su libretti devozionali piuttosto scadenti), dimentichiamo il centro della nostra fede.
È questa la domanda dello scriba, di chi cioè per mestiere ama arrabattarsi sulla legge e sulle sue cavillose interpretazioni: qual è il primo dei comandamenti? Qual è quello centrale, la base, il raccordo, il senso di ogni precetto? Siamo lontani da una questione meramente accademica.
La risposta di Gesù non consiste in un dotto ragionamento ma in una citazione tratta dal Deuteronomio che si riassume in due verbi, uno al presente e uno al futuro: «Ascolta…amerai».
Al cuore dei precetti – ossia del rapporto concreto tra Dio e l’uomo – vi è l’ascolto: l’uomo è chiamato ad ascoltare perché Dio è pronto a parlare! Non l’ascolto del singolo, ma l’ascolto di una comunità: “Ascolta, Israele”, ascolta che il Signore è uno, unico, nessuno è come Lui. Chi si candida a diventarlo è un falsario!
Il secondo verbo è significativamente al futuro: chi ascolta la voce dell’Eterno, è destinato ad amare, sempre! «Tu amerai», perché non potrai fare altrimenti. Non potrai farlo solo con qualcuno, in determinate ore, ma ad orario continuato, sempre, dovunque, comunque. Amerai il Signore con tutto ciò che hai a disposizione: cuore, anima, mente e forza. Sarà quell’amore ad unificarti, a renderti uno, unico, proprio come Dio.
Ma il colpo di genio di Gesù è di aver legato inscindibilmente questo divino amore all’amore umano: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». È una delle frasi più dure di Gesù, seppur contenuta in una scorza dolce: l’amore di Dio passa attraverso l’amore del prossimo e – udite, udite – attraverso l’amore per se stessi.
Dio lo amiamo pur senza vederlo, il prossimo tentiamo di amarlo, ma noi stessi…. Che fatica! Eppure se l’amore per Dio è la base, l’amore di se stessi è la condizione senza la quale ogni amore rimane etereo, disincarnato. Amare se stessi, sentirsi amati, è l’atto più controcorrente che noi – uomini e donne di questo tempo – possiamo compiere.