I segni
I° settimana di Quaresima – Mercoledì
Commento al Vangelo di Luca 11,29-32
A cura di Don Giovanni Boezzi
Carissimi, il popolo malvagio e ribelle a Massa e Meriba chiede a Dio dei segni, perché non crede al suo amore e non si fida di lui: «Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?» (Es 17,7). Se la fede è obbedire a Dio, la sua perversione è pretendere che lui obbedisca a noi. Per quattro volte si parla di «segno». È giusto che ci siano segni per indicare qualcosa che va oltre il nostro orizzonte; però è sbagliato sia fermarsi a essi invece che andare oltre, sia cercarne ancora quando si è giunti a ciò che indicano.
Per questo Dio concede dei segni per farci giungere alla fede. Ma poi cessano. Chi ne cerca ancora, non solo non accetta la fede, ma se ne allontana, perché instaura con Dio un rapporto di ricatto invece che di fiducia. Quanta gente, anche oggi, è ansiosa di segni…e scarsa di fede…anche se con tanta devozione.
Inoltre bisogna notare che Dio concede solo quei segni che rispettano la sua verità e la nostra libertà. Questi hanno le caratteristiche della povertà, dell’umiliazione e dell’umiltà. Segno definitivo è la croce, la contemplazione di Dio dove vediamo la verità del suo amore che ci fa liberi (Gv 8,32). Egli nega invece quei segni che tolgono la libertà e puzzano di egoismo e di morte: la ricchezza, il potere e la superbia. Hanno infatti le caratteristiche dell’idolo, opposte a quelle di Dio. Nega anche quei segni che vengono «pretesi», perché ogni pretesa allontana dal dono. Una religiosità che chiede segni è maligna: rovina la fede.
Tutti i segni che Dio concede in Gesù si riassumono nel segno di Giona. Cercarne altri è una tentazione.
Oggi prego con il Salmo 50.
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Dal Vangelo secondo Luca (11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».