Ho un sogno nel cuore: a San Salvo come a Rimini
È trascorsa esattamente una settimana da quando sono tornata dalla Convocazione Nazionale del Rinnovamento Nello Spirito svoltasi a Rimini dal 5 al 7 aprile scorso.
Nonostante siano circa ventinove anni che percorro questo cammino di fede, questa è stata solo la mia seconda convocazione a cui partecipo. La prima volta è stata nel 2014 a Roma e l’ho vissuta con gli occhi e il cuore di chi aveva bisogno di essere consolata: ero reduce di un periodo molto triste della mia vita in cui nell’arco di quattro anni erano venuti a mancare mia mamma, mio fratello e mio padre.
Quest’anno ho partecipato all’appuntamento annuale del Rinnovamento quasi per caso semplicemente perché un altro fratello del gruppo si era ritirato e ho avuto la possibilità di viverlo con occhi e cuore diversi anche perché per la prima volta, dopo undici anni ho ricominciato a festeggiare il giorno del mio compleanno e a permettere alle persone care di farmi gli auguri. Questo era divenuto per me un giorno di lutto da cancellare dal calendario della mia vita semplicemente perché in quello stesso giorno era morta mia mamma e nello stesso giorno facevamo il compleanno io e il mio fratello che era venuto a mancare: non festeggiavamo se uno non c’era! Grazie al supporto di un buon e prezioso padre spirituale questo è tornato a essere un giorno di festa e in quel giorno l’ho vissuto con una vera e propria sensazione di un cuore liberato da un grossissimo macigno.
Ho sempre ascoltato testimonianze di chi partecipava alle convocazioni di Rimini e che le definivano come delle esperienze di intensa spiritualità e di grazia. Questa volta ho potuto anch’io constatare che quest’incontri sono dei veri e propri fiumi di grazia. Molti dicono vi si vivono delle sensazioni indescrivibili. Un po’ è vero! Tema dominante della convocazione 2019 era “La salvezza è entrata nella tua casa”, passo tratto dal racconto dell’incontro di Zaccheo con Gesù al capitolo diciannove del vangelo di Luca. Il brano è stato sapientemente snocciolato in ogni singola parola da vari relatori tutti eccellenti.
Della convocazione, tante sono le cose che sono rimaste impresse nel mio cuore e mi sono riportata a casa. Innanzitutto le testimonianze ascoltate in questi tre giorni e tra queste quella della coppia non praticante che era in procinto di divorziare ma che poi è ritornata sui suoi passi grazie a un incontro con la fede, l’insegnante che fa progetti di solidarietà nella scuola dove lavora e riesce a contagiare con il suo desiderio di fare del bene agli altri anche i suoi studenti, il racconto della mamma credente che ha ispirato e che continua a portare avanti da venti anni il Meeting bambini all’interno della convocazione del Rinnovamento, e tante altre. Le testimonianze di vita edificano sempre. Poi ci sono le parole con cui il presidente del Rinnovamento Salvatore Martinez ha annunciato la sua decisione di non essere più ricandidabile per i rinnovi di servizio “Io non ho figli biologici ma sono sicuro che molti di voi possono dire che in qualche modo sono stati generati nella fede anche grazie a me. E in questo senso mi sento davvero come un padre, e come tale non ho bisogno di rivestire né ruoli e né poltrone. Questa dimensione di paternità me la fece scoprire San Giovani Paolo II quando un giorno chiese a me e mia moglie se avevamo figli”. Io sono una di coloro che possono dire di essere in un certo senso generata nella fede anche grazie a lui. Lo ascoltai per la prima volta all’inizio del mio cammino con il Rinnovamento a un incontro per i giovani: era un giovane che riusciva a contagiare altri giovani con la sua passione per Cristo e ne portava già da allora il suo profumo. In un incontro regionale Martinez era il relatore principale. A conclusione del suo intervento mi ritrovai vicino al palco e avevo in braccio il mio primo figlio e non so come e perché a un certo punto mi disse: “dipenderà da te mamma il trasmettere la fede ai tuoi figli”. Sono queste delle parole che hanno influito molto sulla mia vita da mamma.
Ma più di ogni altra cosa i momenti più forti in assoluto della convocazione sono stati i momenti di adorazione che non mai sono mancati nei tre giorni: l’adorazione eucaristica. Il Signore ci ha detto che dove due o più sono riuniti nel Suo nome Lui è in mezzo a loro. Lì eravamo in 15.000(i tre quarti della popolazione residente a San Salvo, la mia città), tra cui molti giovani, sacerdoti, e anche qualche intera generazione dal nonno al nipote e in più c’era Gesù presente nella “Santissima Eucarestia”!
Si sentiva a pelle, nelle ossa e nel più profondo delle viscere questa presenza viva e forte del Dio vivente.
Io ho vissuto momenti intensi di fede in questi tre giorni di convocazione ma la stessa sensazione l’ho percepita quando ho ascoltato le testimonianze dei giovani di San Salvo che hanno partecipato alla Giornata Mondiale di Gioventù con papa Francesco e anche da tutti coloro che tornano da convocazioni di Azione cattolica, Focolarini, ritiri dei Neocatecumali, e simili. Quanto sarebbe bello se ci mettessimo tutti insieme in ogni città e riuscissimo ad essere un fiume di grazia lì dove viviamo la nostra quotidianeità. La fede non è un fatto privato ma è come quando si trova un tesoro immenso e si ha voglia di condividerlo con il mondo intero proprio perchè è davvero troppo grande per tenerselo per sè.