Gesù ci ricorda che noi non siamo il nostro peccato e che di fronte alle fragilità di ciascuno Dio non condanna ma ama

Commento al Vangelo di don Gianluca Bracalante

Tu non devi intervenire sull’altro, ma su di te, a meno che l’altro richieda il tuo aiuto o la tua opinione. Comprendi tu quello che l’altro fa? Mai…D’altronde come potresti? E un altro comprende ciò che fai tu? Da dove viene il diritto di avere opinioni sugli altri o di agire su di loro? Tu hai trascurato te stesso, il tuo giardino è pieno di erbacce e tu vuoi insegnare al tuo vicino l’ordine e fargli notare i suoi difetti! Perché hai da tacere sugli altri? Perché ci sarebbe molto da dire suoi tuoi propri demoni.” 

Questa riflessione di Carl Gustav Jung, psicanalista svizzero, fa da cornice alla Parola di Dio di questa quinta domenica del tempo di Quaresima.

Gesù deve fare una scelta secondo gli uomini della religione sempre pronti a giudicare, puntare il dito, scomunicare: bisogna scegliere tra la Legge e la Misericordia.

La Legge impone la morte, la Misericordia la vita. Cosa fa Gesù? Un gesto bellissimo e misterioso: si china e scrive per terra. Cosa scrive? Nessuno lo sa. A me piace pensare, che Gesù, libera la donna dal cerchio degli accusatori scrivendo per terra i demoni di tutti quegli infelici che hanno bisogno di mettere gli altri alla forca per salvare il proprio marciume.

Chi è senza peccato scagli la propria pietra”. Questa frase ce la dobbiamo scrivere sulla porta del cuore, perché come cristiani praticanti non brilliamo di buona testimonianza.

Siamo sempre pronti a scagliare sull’altro la pietra del giudizio, della calunnia, del pettegolezzo. Gesù ci ricorda che noi non siamo il nostro peccato e che di fronte alle fragilità di ciascuno Dio non condanna ma ama e perdona e ci lascia liberi di andare. 

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