Gesù ci invita a sollevare lo sguardo: no alla paura del futuro, sì alla speranza e all’impegno
Commento al Vangelo di don Erminio Di Paolo
In questo tempo liturgico celebriamo il mistero sempre in atto della venuta di Gesù, quella venuta che copre l’intero arco della vicenda personale e dell’intera storia umana.
L’attesa che celebriamo è unica e i suoi momenti sono legati insieme: l’avvento di Cristo nella carne è proiettato verso l’avvento quotidiano nella chiesa e nell’umanità; questa a sua volta tende verso il ritorno di Cristo: la parusia è il termine ultimo dell’attesa. In questa domenica sembra che siamo “in attesa del giudizio”.
L’atteggiamento del credente è sempre quello dell’attesa, una situazione non di semplice passività ma di osservazione e discernimento, in quanto tesa verso il giudizio di Dio, che interpella la vita di fede e chiede di farsi trovare pronti.
Gesù parla della fine del mondo e annuncia un mondo nuovo che inizia. Egli annuncia la sua nuova venuta e la nostra liberazione. A noi il compito di avere fede perché questo mondo è nelle mani di Dio. Che fare allora?
Occorre fin da subito risollevarci e levare il capo verso di Lui, mettendoci diritti, guardando in alto non ripiegandoci sulle realtà di questo mondo. Si avvicina la nostra liberazione. Arriva il mondo nuovo!
Dobbiamo essere pronti…L’avvento ci ricorda di vegliare e pregare per poter essere pronti a scattare nella direzione che Lui ci indica, e non essere storditi e travolti dagli affanni, incapaci di accogliere la sua presenza.
Non viviamo nella paura del futuro, ma guardiamo al futuro con speranza e impegno. Gesù ci invita a sollevare lo sguardo e a scorgere i segni di un mondo nuovo. Viviamo con responsabilità, compiendo opere buone e rimanendo vigili, l’avvento sia occasione per cambiare e migliorare la nostra vita.
Con fiducia, costruiamo un domani più luminoso, perché Dio ci guida verso di esso.
Buona prima domenica di Avvento!
don Erminio Di Paolo