Francesco e Vittoria: dopo 50 anni, finalmente oggi sposi davanti a Dio
Quando un uomo e una donna si amano di un amore profondo e vero il cuore di Dio si ricolma di gioia.
Questa è una grande storia di amore che oggi corona un grande sogno che si innesca in un amore ancora più grande, quello tra Francesco, Vittoria e Dio. Ogni giorno si dicono “Ti amo” non per abitudine ma semplicemente per esprimere all’altro ciò che sentono nel loro cuore.
Dopo 50 anni di vita insieme, hanno pronunciato il loro sì davanti a Dio presso la chiesa dell’Addolorata in una solenne celebrazione officiata dal parroco che li ha accompagnati in questo passo, don Beniamino Di Renzo.
Francesco Rana e Vittoria Pirarba, si incontrano a Torino in un piccolo bar il 28 ottobre del 1970, una data che è ancora amorevolmente impressa nei loro cuori. Lui originario di Bari e trasferitosi al nord insieme alla sua famiglia di origine per motivi di lavoro quando aveva solo quattordici anni e cominciò subito a lavorare in un’autofficina. Vittoria, anche lei trapiantata con la famiglia di origine sarda a Torino quando era ancora bambina.
Si sono conosciuti nella pausa caffè grazie a degli amici in comune e ci fu subito un colpo di fulmine, Dopo pochissimo tempo andarono a convivere e nel 1971 nacque il figlio Luca. A Francesco mancava il mare e nutriva da tempo il desiderio di lasciare Torino. Il caso volle che nella sua officina arrivasse come cliente per il quale realizzare dei pezzi Mario Argirò che era titolare anche di un’altra officina a San Salvo. All’epoca San Salvo non si conosceva e per indicarla si diceva Termoli. Francesco un giorno gli chiese: “Se vengo a Termoli ci sono possibilità di lavoro?”. E così dopo aver convinto Vittoria, chiuse la sua officina di Torino e si trasferirono a San Salvo, quando Luca aveva solo sei anni. Si sono subito ambientati e fatta amicizia con chi hanno incontrato. Dopo un periodo di lavoro alle dipendenze di lì a breve aprirono un negozio in cui assemblavano e montavano prima le porte a soffietto e poi le tende da sole e i tendaggi. Gli unici loro litigi erano legati alle differenze di gusto sui tendaggi che dovevano andare a montare.
Al matrimonio del figlio Luca comincia a nascere nel cuore di Francesco il desiderio di sposarsi in chiesa. Alcuni anni fa invitati a un pellegrinaggio al santuario di San Gabriele Nela Gran Sasso ebbe modo di partecipare ad una santa messa officiata da padre Nike. L’amore con cui questo sacerdote aveva celebrato ha fatto rinascere un desiderio di fede. E così piano piano ha ricominciato a frequentare, seppur saltuariamente la chiesa. In quel periodo a San Salvo c’era don Domenico Campitelli con cui spesso si ritrovava al club Juventino e che l’aiutò in questo percorso di crescita nella fede. L’affabilità di don Beniamino lo ha conquistato e un giorno ha deciso di chiedergli un appuntamento per spiegargli tutta la sua situazione e il loro desiderio di sposarsi in chiesa. E dopo la conclusione del percorso per riconoscere la nullità matrimoniale di un precedente legame di Francesco contratto in giovanissima età e durato solo pochi mesi, Francesco e Vittoria sono giunti all’11 settembre al fatidico sì dinanzi a Dio per promettersi di amarsi finché la morte non li separi.