Forte: “Siamo tutti missionari della buona novella”

Oltre 400 le presenze registrare al Convegno diocesano 2019

VASTO. Sabato 7 settembre, presso la Parrocchia San Paolo Apostolo, si è tenuto l’annuale Convegno Diocesano in cui monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, ha convocato sacerdoti, religiosi, fedeli laici, insegnanti di religione, membri di associazioni, gruppi e movimenti Tema dell’incontro che ha fatto registrare ben oltre le 400 presenze, è stato “Il progetto pastorale della nostra Chiesa diocesana.”

Il convegno diocesano annuale è una iniziativa avviata dal vescovo Antonio Valentini in carica presso la diocesi di Chieti dal 1986 al 1994, e poi portato avanti prima dal vescovo Edoardo Menichelli (1994- 2004) e da 15 anni a questa parte, dall’attuale vescovo Bruno Forte.

A moderare i lavori è stato il vicario zonale don Gianni Sciorra. Dopo la preghiera introduttiva e l’excursus storico dei principali percorsi di fede e teologali del progetto pastorale portato avanti nei 15 anni di ministero profetico magisteriale, Forte ha sottolineato l’importanza del senso di missionarietà delle diverse comunità diocesane. “Tutta la chiesa è chiamata ad annunciare tutto il Vangelo a tutto l’uomo a ogni uomo” – ha sottolineato il presbitero – “No al disimpegno, si alla corresponsabilità; no alla divisione in piccoli gruppi sì alla comunità obbediente alla fede; no al rimpianto del passato e del “si è fatto sempre così” e sì al rinnovamento evangelico”.

Dopo l’intervento del vescovo Bruno hanno preso la parola Mons. Cassio Menna, Vicario Generale, relazionando sulla “Dimensione giuridico-amministrativa nella vita diocesana e parrocchiale”. Sono seguiti gli interventi di Mons. Fabio Iarlori, Vicario Episcopale per la Pastorale, su Il cammino pastorale della nostra Chiesa diocesana dal sinodo ad oggi alla luce dei convegni celebrati e Don Gianni Sciorra, Vicario Episcopale per Vasto e il Vastese, su Il progetto pastorale per i poveri e il messaggio di speranza della visita pastorale.

Tutti coloro che si sono registrati, sono stati suddivisi in gruppi di lavoro per addivenire all’analisi delle criticità e alla elaborazione di proposte di cammino pastorale per le diverse comunità della diocesi.

Tra le varie proposte dei gruppi di lavoro, e come sintetizzato a fine incontro dal vescovo Forte, sono emersi i seguenti aspetti:

  1. Fondamentale per la vita ecclesiale di comunione e di missione è il ministero dei presbiteri chiamati a servire il discernimento e il coordinamento dei carismi e dei ministeri, promuovendo e valorizzando nell’unità i doni fatti da Dio a ciascuno.
  2. Decisivo per la crescita comune è il protagonismo dei laici
  3. È diffuso fra i laici il bisogno di essere riconosciuti e valorizzati nei loro carismi e nelle possibilità ministeriali, ad essi proprie, da parte dei presbiteri e delle comunità.
  4. La Chiesa tutta è per sua vocazione missionaria, chiamata a essere “in uscita” per annunciare a ogni uomo e a tutto l’uomo Cristo morto e risorto. L’urgenza di una conversione pastorale è ampiamente condivisa nella convinzione che occorra superare la logica del “si è fatto sempre così” a favore di una lettura attenta dei “segni dei tempi” e delle novità suscitate dallo Spirito
  5. L’apertura missionaria va vissuta offrendo attenzione, accoglienza, accompagnamento e cammini di integrazione a chi viva forme di disabilità o di esclusione
  6. L’urgenza di una conversione pastorale che superi la logica del “si è fatto sempre così” a favore di una lettura attenta dei “segni dei tempi” e delle novità suscitate dallo Spirito.
  7. Da una pastorale esclusivamente cultuale occorre, passare a una pastorale protesa al primato dell’evangelizzazione, che viva la liturgia come culmine e fonte della vita ecclesiale.
  8. Circa la gestione dei beni della Chiesa occorre anzitutto che si faccia una esatta recensione di quelli esistenti a tutti i livelli, per gestirli con l’aiuto di esperti volontari, sensibili allo stile di sobrietà e povertà e presentando sempre l’azione economica e amministrativa con assoluta trasparenza a tutti.
  9. Riguardo alla povertà tutti devono sentirsi stimolati dall’invito di Papa Francesco a essere “una Chiesa povera e per i poveri”. Occorre educarsi ed educare nella sequela di Gesù ad uno stile di sobrietà, di responsabile sensibilità ecologica e di servizio generoso e intelligente ai poveri.
  10. Nel ribadire la centralità della Parrocchia si è sottolineata la necessità di dare spazio alla partecipazione attiva dei laici e in particolare delle donne, valorizzando il dialogo in tutte le sue espressioni.

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