Fino al 25 gennaio, una settimana di preghiera per l’unità delle Chiese cristiane
È iniziata ieri, 18 gennaio e si protrarrà fino a martedì 25 gennaio la settimana di preghiera per l’unità delle Chiese cristiane. “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Gv 15, 5-9) è il tema su cui, dal 18 al 25 gennaio, le Chiese e le confessioni cristiane sono chiamate a riflettere, invocando più intensamente lo spirito di comunione.
A Roma sarà il Papa, come di consueto, a chiudere il 25 gennaio la Settimana nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura presiedendo la celebrazione dei Vespri insieme ai rappresentanti delle altre Comunità cristiane.
La celebrazione cade ogni anno dal 18 al 25 gennaio nell’emisfero nord del mondo, mentre a sud, dove gennaio è periodo di vacanza, le Chiese la celebrano in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste (come suggerito dal movimento Fede e Costituzione nel 1926), periodo altrettanto simbolico per l’unità della Chiesa.
I temi suggeriti per la Settimana
Nel corso della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, tutte le comunità sono invitate a riflettere, giorno per giorno, su un aspetto particolare in cui si declina il tema generale: “In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo”.
“Abbiamo visto apparire la sua stella”, è il titolo del primo giorno che contiene l’invocazione al Signore a rialzarci e a guidarci alla sua luce. Secondo giorno:“Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei?”, il suggerimento è a riflettere sul fatto che un’autorità umile abbatte i muri e costruisce con amore. “Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode”: nel terzo giorno si ricorda che la presenza di Cristo sovverte il mondo. “Tu Betlemme […] non sei certo la meno importante”: il tema del quarto giorno ci dice che sebbene piccoli e sofferenti, non ci manca niente. Nel quinto giorno siamo accompagnati dalla frase: “Apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente” che ci ripete che noi tutti siamo guidati dall’unico Signore. “Videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono”, la preghiera è al centro della sesta giornata: anche noi cristiani siamo radunati in preghiera attorno all’unico Signore. Nella settima giornata protagonisti sono i doni del Magi: “Gli offrirono regali: oro, incenso e mirra”, per i cristiani essi sono i doni della comunione. Infine, la proposta dell’ottavo e ultimo giorno è: “Essi presero allora un’altra strada e ritornarono al loro paese”. Una frase che suggerisce la necessaria conversione dalle consuete vie della separazione, alle nuove vie di Dio. La strada nuova per le Chiese è la via dell’unità visibile perseguita con coraggio passo dopo passo, così che un giorno davvero “Dio regnerà effettivamente in tutti”. (1Cor 15,28).