Faticosa ma indimenticabile la giornata conclusiva del campeggio del gruppo Agesci San Salvo1
Famiglie che camminano insieme
Il periodo estivo è il tempo in cui le miriadi di gruppi Agesci – Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani – sparsi per tutta l’Italia fanno sintesi delle attività svolte durante l’anno attraverso la vita dei campeggi in luoghi dove si può contemplare e lasciarsi stupire dalla bellezza del creato.
Sabato 10 agosto 2024 si è concluso il campeggio organizzato dal Reparto Agesci “San Salvo 1” ad Alfedena presso la riserva naturale di Pianoro Campitelli, a 1420 metri di altezza. Partiti Sabato 3 agosto da San Salvo
Una trentina di ragazzi esploratori tra gli 11/12 e i 16 anni hanno vissuto, oltre a dei semplici momenti di svago delle vere e proprie esperienze di vita come bagaglio personale che si porteranno per tutta la vita anche e soprattutto nella loro vita da grandi. Non solo lavorare in gruppo ma pensare e progettare in gruppo e ciascuno in maniera attiva, molto prima della settimana vissuta ad Alfedena è un’esperienza di non poco conto. La vacanza di branco è anche l’occasione in cui si può imparare a convivere anche con i propri e altrui difetti che possono minare le attività e la serenità del gruppo. Contatto diretto (il dormire in tenda non è come dormire in una stanza di un edificio) con la natura e l’educazione al rispetto dei luoghi in cui viviamo diventa un modus operandi che potrà aiutare questi ragazzi a crescere con una consapevolezza della Terra sicuramente diversa.
Oltre alle occasioni di fatica come le lunghe escursioni per luoghi impervi e condivisione non sono mancati i “bellissimi/fichi” (come definiti dai ragazzi stessi) momenti di svago come il bagno nella gelida acqua del lago e/i il giro in canoa, i giochi notturni (i capi svegliano i ragazzi nel cuore della notte e poi ogni squadriglia doveva trovare un indizio per ritrovare la torcia delle olimpiadi rubata, anche attraverso l’individuazione di parole con codice morse,..), i falò serali e la fiesta.
Gli adulti capi scout che accompagnano questi ragazzi, in maniera del tutto gratuita e volontaria, divengono in questa settimana dei punti di riferimento importanti.
L’ultimo giorno della vacanza di branco 2024 i genitori sono stati invitati a vivere in prima persona la fatica dell’escursione in montagna dove la fatica, soprattutto per chi non è abituato a vivere la montagna, non è stata di poco conto ma altrettanto bello poi arrivare a destinazione e: “Però non male, è oggettivamente bello scoprire e osservare questo panorama proprio dopo tutta questa fatica”.
E quando dopo la prima tappa di escursione in cui non si poteva far altro che camminare in fila indiana e a passo d’uomo, attenti a non cadere, a non calpestare lo sterco di mucche presenti ovunque, o a non farsi graffiare da rovi e rami e conclusasi in una area picnic in cui si è consumato il pranzo al sacco condiviso, tutti pensavano che la fatica dell’escursione era finita in bellezza. E invece poi la grande notizia: “e ora dobbiamo rifare il tragitto al contrario” E non è mancato il “Oh no!!” soprattutto dopo il ristoro che hai più voglia di rilassarti che non di alzarti. La salita è stata più faticosa e non sono mancate qualche capovolta! Ma poi l’arrivo al gigantesco albero che diceva che il peggio era passato e che ci si avvicinava alla vera meta.
Il punto dell’albero che i capi (i ragazzi in questa settimana secondo le indicazioni ricevute non possono portare telefoni) avevano ribattezzato come l'”albero della connessione” poiché è uno dei pochissimi punti in cui il telefono poteva ricevere e inviare messaggi. E qui non è mancata la foto di gruppo e il riscoprire la gioia del camminare insieme anche nella fatica e anche con bambini piccoli e piccolissimi portati nel marsupio dalla mamma.
A fare compagnia ai genitori per tutto il tragitto anche il nonno Vito, ottantenne che ha portato i fichi del suo orto raccolti la mattina stessa, e caffè fatto da lui per tutti.