Epicoco a San Salvo: “La comunità è luogo della presenza di Gesù”

Un incontro clou per festeggiare i 50 anni della parrocchia San Nicola Vescovo a San Salvo è stato l’incontro con la catechesi di don Luigi Maria Epicoco, giovane sacerdote con un indiscusso dono di parlare al cuore della gente, tenutosi giovedì 14 settembre tenutosi presso l’auditorium “Paolo VI”.

A presentare l’incontro “Non miele ma sale” il parroco don Beniamino Di Renzo. Il cuore dell’intervento è stata l’attenzione al valore della “comunità” per la Chiesa ma soprattutto per ciascuno di noi. Una fede intimistica che non fa i conti con una comunità rischia di essere una fede che manca di autenticità. Il Signore nel Vangelo ha detto “Dove due o più persone sono riunite mio nome io sono in mezzo a loro “.

Di seguito una estrema sintesi dell’incontro con il noto influencer di Dio.

Ognuno ha bisogno di una comunità. A volte si pensa alla trasmissione della fede come a un fatto di diffusione culturale. La fede si trasmette corpo corpo o fuoco che accende altro fuoco. Ognuno di noi può dare un nome e cognome alla persona attraverso il quale abbiamo ricevuto l’annuncio della lieta novella.

Se la fede la riceviamo da qualcuno, la comunità serve a mantenere la fede. La fede si può paragonare a una piccola candela accesa che ha bisogno di qualcosa che lo alimenti, la comunità. Non è la teologia che consente alla Chiesa di andare avanti ma è la testimonianza dei santi, persone che hanno vissuto in carne ed ossa il Vangelo.

La fede la dimostriamo nel momento della tempesta: anche Gesù sulla croce si sentiva abbandonato ma resta lì sulla croce. La comunità è ricca di testimoni che si affidano a Dio anche nelle circostanze più tristi; sanno dire “Signore pensaci tu”, “ci pensa Dio“, la fede semplice di chi fida completamente di Dio.

Nel momento della tempesta sembra che crediamo più nei problemi che in Dio.

Per alimentare la fiducia in Dio occorre la preghiera, non intesa come ripetizione di formule ma intesa come dialogo con Dio, una relazione d’amicizia e d’amore. Una comunità che insegna a pregare è una comunità viva: chi prega si salva!
Epicoco ha quattro pilastri fondanti, una sorta di vademecum di crescita, per ogni comunità:

  • Parola di Dio: una comunità non può non mettere al centro la Parola di dio. Spesso pensiamo che sia complicata ma la Parola parla alla vita di ciascuno in ogni situazione. Spesso i cristiani dicono che hanno dei pensieri, sperimentano delle emozioni in cui sentono che Dio parla. Bisogna rompere il tabù della Parola: è questo il luogo vero in cui Dio parla.
  • Eucarestia: fonte e culmine della vita di Cristo. L’Eucarestia è il luogo reale in cui incontriamo fisicamente Cristo. Se riusciamo a vivere questa forza travolgente della presenza viva di Cristo riusciremo a vivere la messa non come un precetto ma come un luogo in cui andare ad abbeverarci ogni giorno.
  • Riconciliazione: la comunità deve riscoprire il valore della confessione, luogo in cui si sperimenta la misericordia non solo con Dio ma anche con i fratelli e le sorelle in Cristo.
  • Maria: vissuta non come una semplice devozione ma come modello di vita concreto che ispira la nostra esistenza. Maria è la donna della concretezza. Umiltà, carità e fedeltà sono le virtù di Maria e che devono divenire il “minimo sindacale” che caratterizza la vita di ogni comunità. Nel Vangelo dice che nel momento della croce tutti fuggirono, Maria invece resta ai piedi della croce. Maria è la donna che tiene insieme, è la donna che costruisce ponti ed è segno di comunione. Ciascuno di noi può essere un cristiano come Giuda (anche lui ha vissuto con Gesù ha mangiato con Lui, …) o come Maria che era con gli apostoli anche dopo la morte di Gesù nel cenacolo.

Ognuno di noi può essere un fuoco che brucia ciò che è d’inciampo dentro se stessi e fuoco che porta luce.

A conclusione dell’incontro Epicoco ha accolto con il sorriso e uno sguardo sincero e cordiale tutti coloro che lo hanno avvicinato per una foto, un autografo, la benedizione di bambini e di un bambino ancora nella pancia della mamma.

Nella sala gremitissima presente anche l’assessore Maria Travaglini, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e dell’intera città di San Salvo.

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