Dove c’è Dio si accolgono i peccatori

Sabato dopo le Ceneri – Tempo di Quaresima

Commento al Vangelo di Luca 5,27-32

A cura di Don Giovanni Boezzi

Carissimi, dove c’è il medico si accolgono i malati per guarirli; dove c’è Dio si accolgono i peccatori per donare loro una vita nuova. Avviene un capovolgimento: gli esclusi dal banchetto sono gli invitati, destinatari della missione di Gesù; quelli che ritengono di averne diritto, proprio perché e finché lo ritengono, ne sono esclusi. Questo non è capriccio, ma necessità: Dio infatti è amore e i giusti se ne escludono perché lo distruggono volendo comperarlo. Tutto il cap. 15 di Luca è rivolto ai giusti perché riconoscano questo loro grande peccato e, sentendosi peccatori, possano finalmente accogliere la misericordia. Per questo anche la Chiesa, vincendo le tendenze farisaiche, deve considerarsi una comunità di disgraziati che sono graziati dal Signore. Se partecipano alla sua grazia, non possono fare a meno di esercitare grazia nei confronti degli altri disgraziati. La Chiesa continua la stessa opera di salvezza del suo Signore di cui vive e mangia. Contro facili tentazioni, si aggiunge che il peccatore è chiamato a «conversione», non a continuare a peccare.

Oggi prego con il Salmo 85.

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Dal Vangelo secondo Luca (5,27-32)

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

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