Don Giuseppe Schieda ai tutor dei corsi per fidanzati: “Siano questi corsi occasioni per annunciare il Vangelo”

|

Si è tenuto domenica 20 ottobre 2024 dalle ore 17.30 in poi nella Parrocchia “S. Martino vescovo” a Chieti Scalo, il primo incontro di don Giuseppe Schieda con i tutor dei corsi per i fidanzati che si accosteranno al sacramento del matrimonio cristiano della diocesi di Chieti-Vasto per il nuovo anno pastorale 2024/2025.

Dopo la preghiera introduttiva all’incontro, don Giuseppe ha confermato e presentato le coppie che fanno parte dell’equipe diocesana di Pastorale Familiare: Agata e Cristinziano, Anna e Fabrizio, Valentina e Massimo, coppie rappresentative delle tre zone, nord, centro e sud della diocesi.

Subito si è entrato nel vivo dell’incontro con la condivisione delle esperienze sui vari percorsi di preparazione al matrimonio, presenti in diocesi soffermandosi su: numero degli incontri, argomenti trattati, previsione di momenti particolari come celebrazioni liturgiche, attività laboratoriali, momenti ricreativi, la previsione di eventuali ritiri, numero di sacerdoti e di coppie tutor coinvolte, previsione di momenti con esperti.

Don Giuseppe è il giovane parroco a cui il Vescovo Bruno Forte, l’8 settembre scorso, ha affidato il compito di guidare l’Ufficio di Pastorale Familiare della diocesi di Chieti Vasto, subentrando a don Sabatino Fioriti che continuerà ad occuparsi della Pastorale Familiare regionale.

Sono emerse pratiche molto diverse in base alla specifica realtà parrocchiale, interparrocchiale, zonale e/o di forania: chi si caratterizza per il numero degli incontri (nella parrocchia Madonna delle Piane di Chieti Scalo si effettuano ben 27 incontri), in altre tra i 22 e i 6 più il ritiro full immersion in un week end; chi per il numero delle coppie tutor coinvolte, e chi invece per la presenza in alcuni incontri di specialisti su particolari tematiche; chi per la scelta di far leva sull’autorevolezza di diversi sacerdoti che spezzavano la Parola (relazioni queste che, contrariamente a quanto si potesse pensare, riuscivano a suscitare la curiosità e gli interesse dei nubendi), chi per le “24 ore per il Signore”(molti non sapevano neanche cosa fosse un’adorazione eucaristica; ogni coppia si sceglieva nell’arco delle 24 ore un’ora in cui mettersi davanti al Santissimo; per chi voleva c’era anche la possibilità di confessarsi), cene nelle case dei tutor e/o buffet offerti a turno da coppie tutor e da coppie di fidanzati; altri si differenziavano per la scelta come ora di incontro, un’ora prima o dopo la celebrazione eucaristica domenicale e diverse altre peculiarità.

Punti di forza comuni ad una una buona parte delle realtà esposte il fattore convivialità e la testimonianza di vita delle coppie tutor.

Spesso all’inizio le coppie sono titubanti e scettici ma poi gli incontri si trasformavano in occasioni di fraternità e di costruzioni di reti con il “desiderio” di continuare il percorso anche dopo il matrimonio.

In tutte le realtà è venuto fuori la sfida di questi percorsi che si trova a misurarsi con un nuovo contesto socio culturale delle coppie che chiedono di sposarsi in chiesa: anche nelle piccole realtà dell’entro terra, nella maggior parte dei casi si tratta di coppie che già convivono e spesso anche con figli.

Don Giuseppe ha esortato tutte le coppie a valorizzare il fattore dell’annuncio del Vangelo.

Similar Posts