“Dio vede in noi qualcosa di veramente prezioso”
(Commento al Vangelo di don Raimondo Artese)
I Re Magi, persone colte e sagge, disposte a mettersi in gioco, hanno due caratteristiche: fermezza e costanza, che sono impossibili senza sacrifici, ma è da qui che nasce la gioia indicibile del poter contemplare Gesù che si manifesta.
Nella festa dell’Epifania, i Magi vogliono condividere con noi ciò che hanno vissuto. Chi incontreremo? Un bambino in braccio a sua madre:
- un Dio bambino che non ci può spaventare;
- un Dio che vede in noi qualcosa di prezioso.
Si può ricominciare a sognare, una strada nuova ci aspetta. La stella ci accompagnerà ancora. Il nostro cuore sarà per sempre e ovunque casa di Dio.
Ed io mi lascio guidare dalla Stella che sorge per me oggi? Sono nella continua ricerca di Gesù? Signore, desidero incontrarti e seguirti fa che segua quella stella, che mi indica il tuo volto.
La solennità dell’Epifania deve farci chiedere: ma io mi lascio guidare da qualcuno per poter trovare veramente il Signore oppure penso di conoscerlo e di sapere tutto di lui?
Auguro che tutti possiamo avere nel nostro cuore quel desiderio di ricercare colui che ci ama e di lasciarci anche guidare da chi lo ha incontrato e dalla parola di Dio per poter sperimentare la gioia della sua presenza nella nostra vita.
(Mt 2,1-12) Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.