Dio gioisce con gli uomini che si riuniscono nel suo nome come un papà che vede il figlio piccolo fare cose nuove

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La foto in copertina, anche se tecnicamente imperfetta, vuole raccontare un particolare istante della festa di San Nicola Vescovo 2024.

Nella processione pomeridiana di domenica 9 giugno 2024, e che ha visto coinvolte le due comunità parrocchiali di San Nicola e San Giuseppe, davanti la banda c’era un bambino con un tamburello in mano che quando la banda “Complesso bandistico della città di San Salvo” intonava un brano musicale nell’intervallo tra un mistero e l’altro, si metteva anche lui a suonare il suo piccolo strumento. E a contemplare i gesti di questo bambino c’erano i suoi genitori che lo lasciavano libero e osservavano con grande tenerezza e stupore il suo agire e il suo desiderio di accompagnare la banda. Il papà nel frattempo, con una mano portava il passeggino vuoto e dall’altra con il telefonino cercava di immortalare quell’istante con un telefonino e la mamma dal volto contemplativo del figlio ma sempre vicina e attenta a che non inciampasse.

Nell’osservare questa scena mi è venuto in mente un pensiero: sarà questa la gioia di Dio in questo momento nell’osservare il suo popolo che cammina nel suo nome per le strade della città che percorre ogni giorno e noi come bambini non siamo in grado di accorgerci pienamente della tenerezza e dello stupore che Dio sta avendo nei nostri confronti? E chissà forse anche Dio, come quel papà, cerca di immortalare questi istanti nel suo cuore continuando a sperare sempre in lui.

Troppo spesso si tende a vivere la fede come un fatto privato, personale e individualista ma nella visione di ognuno come membra di un unico corpo, il Corpo mistico di Cristo, non possiamo non accorgerci che insieme andiamo a formare un popolo, il “Popolo” cristiano che crede, loda e ama il suo Signore e in virtù di questo legame così particolare è chiamato a costruire una società capace di rispettare l’essere umano in ogni suo agire.

Osservando la processione come in un film le immagini dei volti delle persone e di volta in volta ponendo a turno il volto di ciascuno in rilievo sfocando le altre e poi rimettendo tutte in rilievo è la visione del chi porta con sé nella sua strada tutto il suo essere, con la sua storia personale, limiti, difetti, pregi e carismi e poi insieme si va a formare il popolo di Dio, “fratelli tutti sulla stessa barca” come dice papa Francesco.

Nessun’altra realtà associativa umana può vantare questo legame così importante e così stretto tra cielo e terra, è la dimensione del divino che divinizza ogni legame umano.

Vivere la fede con una maggiore consapevolezza dell’essere membra viva del popolo cristiano è una chiamata di ogni fedele ad annunciare con forza e orgoglio la lieta novella con la forza della Parola viva di Dio e la testimonianza di vita, sincera e autentica.

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