“Dio è dalla nostra parte: non ci sia paura o stanchezza nell’invocarlo!”
(Commento al Vangelo di don Gianmarco Medoro)
“Pensa, che da ogni ferita c’è luce che entra.
Sei luce che arriva e che brilla sola
Sei luce che entra ora
Sei luce che arriva e che scalda ancora
Sei luce che entra ora!”
(Luce che entra, Lorenzo Fragola)
“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare…” (Lc 9, 28)
In questi giorni di Quaresima siamo condotti anche noi con Gesù, per uscire dalla frenesia quotidiana e ricentrarci su noi stessi, per stare un po’ soli e tornare all’essenziale!
Stiamo vivendo giorni di fatica; la stanchezza per una pandemia che non sembra voglia arrestarsi, l’orrore per le immagini di violenza e guerra…Anche noi come gli Apostoli nella Trasfigurazione, ci sentiamo oppressi da un sonno di paura e terrore!
La fatica ci schiaccia fino a prendere consapevolezza di quanto siamo piccoli di fronte a tutto quello che ci sta colpendo!
Il Vangelo di oggi ci presenta un Gesù col volto brillante come sole e le vesti luminose, ma a noi sembra di camminare nel buio dell’incertezza. Siamo invitati perciò a fissare gli occhi della fede sulla Bellezza di un Dio alleato dell’uomo, che benedice (ovvero dice bene) l’umanità! Ma la bellezza di Dio irradiando e risplendendo porta in sé una Promessa: quella Bellezza appartiene anche a te; quella Luce è la luce che sei!
Davanti a tanta Luce e bellezza un senso di paura assale i discepoli : “all’entrare della nube, ebbero paura” (Lc 9,34). La Promessa di Luce e Bellezza viene a interrogare il nostro buio, ci fa fare i conti con il poco che siamo.
In queste ore sentiamo tutti la paura di non farcela, il terrore davanti a ciò che forse nessuno si aspettava di vivere. E proprio in queste ore, oggi, c’è una Voce capace di dirci una buona notizia: “Questi è il figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!” (Lc 9,35)
Il Padre in Gesù si fa vicino alla nostra paura e alla nostra fragilità, ci tocca il cuore e ci dona una Parola capace di rimetterci in piedi. Per cui, proprio in questi giorni di sofferenza, fatica e paura, continuiamo a puntare gli occhi sul Volto di Dio pieno di Luce e di benedizione per ciascuno di noi. Riscopriamoci pieni di Luce e Bellezza, impastati di fango e cielo. Dio è dalla nostra parte: non ci sia paura o stanchezza nell’invocarlo!
Due monti oggi dialogano tra di loro: Il Tabor e il Golgota…
I discepoli, prima di salire al monte della prova e del buio, sono chiamati a fare una “scorpacciata” di Luce, perché in quell’ora, avendo nostalgia di Bellezza, possano ricordarsi che l’ultima parola è dettata dalla Luce!
Fai anche tu un abuso di Luce, perché salendo al Golgota di ogni giorno, tu possa ricordarti che la destinazione è la Luce, non il buio del dolore. La croce assume sempre il suo carattere di “Collocazione provvisoria” (don Tonino Bello).
Siamo fatti per la Bellezza! Siamo impastati di Luce! Siamo destinati all’eternità! Ricordalo alla croce di ogni giorno!