Da mezzo secolo un dito che indica. Pietro Santoro Vescovo
Il 17 Maggio 1970 nella Basilica di San Pietro in Roma per mano di Sua Santità Paolo VI viene ordinato “Prete – Piero Santoro”.
Leggo dal cartoncino-ricordo della sua ordinazione, che un suo figlio spirituale conserva gelosamente da 50 anni, una citazione di Edith Stein (cattolica-ebrea e non semplicemente ebrea, arrestata, deportata e uccisa nella camera a gas del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau) e tornano chiare le motivazioni che stanno alla base dello sviluppo di uno dei temi più trattatati da Don Piero Santoro, nei suoi primi 50 anni nell’esercizio del suo servizio pastorale, quello della memoria dell’Olocausto.
Vero monito sulla barbarie possibile dell’Umanità e dunque della straordinaria fede che ai cristiani e alla Chiesa è sempre richiesta per far raggiungere a tutti gli uomini la salvezza.
Don Pierino, così lo chiamano ancora tutti con molta familiarità anche se oggi è Vescovo della Diocesi dei Marsi, dal settembre 2007, ha svolto i suoi studi seminariali prima a Chieti e successivamente presso il San Massimo di Verona, seminario questo dove la Chiesa post-conciliare preparava i suoi sacerdoti-missionari per l’America Latina.
Il “Sogno” di don Piero era quello di svolgere la sua missione laggiù, ma un grande Vescovo, Loris Capovilla, già segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, gli ordinò di svolgere la sua missione in una terra molto più vicina alla sua.
Prima San Salvo, cittadina contadina/operaia in grande e tumultuoso sviluppo sociale e demografico negli anni 70. Poi Avezzano capoluogo della gente dei Marsi.
Da quel maggio, sono già volati, 50 anni di sacerdozio e ministero pastorale di questo “grande” Prete, Padre, Pastore, Vescovo.
Nella sua infaticabile e prorompente azione, ieri nella Comunità di San Nicola Vescovo di San Salvo (realtà parrocchiale questa “costruita” letteralmente ex novo dal 1974), oggi nella Chiesa dei Marsi, ha cambiato alla radice il modo di dirsi e operarsi da cristiani nella Chiesa al sevizio del popolo di Dio e non solo.
Nell’esercizio, del suo più grande carisma, quello della cura della Pastorale Giovanile ha messo in piedi una miriade di iniziative coinvolgendo e segnando per sempre la vita di migliaia di giovani.
Memorabili le giornate Mondiali della Gioventù organizzate e gestite, con capacità uniche, ma soprattutto quelle che lo hanno visto portare in tutto il mondo sin dal 1986 (Roma, Santiago de Compostela, Czestochowa, Denver, Manila, Parigi, Toronto, Colonia ……. ) i suoi giovani al seguito dell’indimenticabile Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI ed oggi di Papa Francesco.
Una caratteristica particolare di Don Pierino è certamente rintracciabile nella sua fervida capacità di studio, “lettura” ed “interpretazione” del variegato mondo socio-culturale e delle forme concrete di cooperazione, accoglienza e solidarietà, avendo a cuore la solidità e la concreta attualizzazione del messaggio evangelico ed ecclesiale.
Una straordinaria forza nel costruire reti e forme di incontro, dialogo e confronto interreligioso.
Di questo mezzo secolo è praticamente impossibile dare conto dei momenti, degli eventi e delle iniziative ecclesiali, associative, culturali, musicali, sportive, sociali messe in atto con il coinvolgimento di grandi personalità e testimoni del proprio tempo.
Formando così intere generazioni ad essere uomini e donne appassionati della Chiesa e dell’Uomo.
L’impegno profuso nella costituzione, nella crescita, e nello sviluppo dell’Associazionismo, particolarmente quello dell’Azione Cattolica, è già iscritto in maniera indelebile nella memoria di quanti in questa istituzione continuano a crescere e lavorare.
Da sempre vero e formidabile sostenitore e testimone di una Chiesa che sa incontrare, ascoltare e parlare a tutti gli uomini, da Vescovo, nella sequela fedele di Papa Francesco, continua, instancabile, ad essere guida a dare voce e volto ad una Chiesa che sia, proprio come lui stesso ha scritto all’inizio del suo Ministero Pastorale tra i Marsi,: “capace di Amore e di Misericordia, ma anche: – Chiesa che non costruisce specchi di fronte ai quali ognuno vede solo se stesso; – Chiesa che, celebrando l’Eucarestia e alimentata dal pane dell’Eterno, apprende la cultura del servizio, strappa la fede dall’intimismo e la rende motore di speranza, facendo sedere Cristo come commensale al banchetto della comunione autentica con Dio e i fratelli; – Chiesa che non privatizza il Vangelo, ma lo impasta con le speranze, le gioie e le inquietudini del mondo; – Chiesa del “terzo giorno”, immersa nel flusso della Resurrezione, che non perde il coraggio di annunciare che Cristo è l’Unica Forza che ribalta le pietre del peccato, dell’indifferenza, dello scetticismo.”
In questo giorno di memoria e, “nella certezza che per ognuno il tempo della vita che gli è concesso è l’istante in cui diventa ciò che deve essere secondo il pensiero di Dio”, la “Tua Comunità”, quella di cui hai detto: “siamo stati generati insieme” e insieme abbiamo percorso un lungo cammino” – semplicemente prega per TE affinché, come ci hai educati, l’unica ambizione del Tuo donarti continui ad essere un dito che indica Cristo, fedele a quanto scrivesti nel tuo venticinquesimo di sacerdozio, citando un detto dell’Oriente, “Il gallo canta, ma il mattino appartiene a Dio”.
Auguri Eccellenza Piero Santoro – Vescovo dei Marsi.
Auguri Don Pierino !