Concattedrale San Giuseppe gremita per il Roveto Ardente del Gruppo Maranathà
L’adorazione eucaristica è un’esperienza di profonda spiritualità che invita i fedeli a un incontro personale con Cristo presente nell’Eucaristia. Questa pratica, che affonda le sue radici nel cristianesimo primitivo, offre ai partecipanti un’opportunità per riflettere, pregare e meditare. L’adorazione non è solo un momento di devozione, ma è anche una risposta alla chiamata divina alla comunione e all’intimità con il Dio vivente.
Il gruppo del Rinnovamento nello Spirito Maranatha di Vasto, come da diversi anni a questa parte, venerdì 9 agosto 2024 ha portato tanti fedeli a fare l’esperienza di Roveto Ardente presso la concattedrale San Giuseppe di Vasto. Trai presenti in tanti provenienti dalle realtà limitrofe, diverse le persone che incuriosite dalla chiesa aperta sono entrate a fare esperienza di roveto ardente.
“Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza” (Is. 12,3) è stato il passo guida per la preghiera di intercessione per i osfferenti nel corpo e nello spirito.
Partecipare all’adorazione eucaristica significa entrare in uno spazio di silenzio e contemplazione. In questi momenti, i fedeli possono sperimentare una connessione profonda con Dio, sentendo il proprio spirito rinnovato e trasformato. La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia suscita una risposta di venerazione e amore, e soprattutto a ciò che si vive nella propria quotidianità, offrendo un luogo di riposo per l’anima e da dove trarre una nuova forza.
Preghiera di affidamento e di intercessione insieme ai canti di adorazione hanno aiutato i presenti a vivere con grande intensità l’evento carismatico.
A concludere il Roveto Ardente è stata la benedizione del Santissimo Sacramento portato da padre Tonino Levita, padre spirituale del Rinnovamento nello Spirito d’Abruzzo, lungo la navata centrale della concattedrale di san Giuseppe per benedire i presenti in chiesa. Toccante e significativo il momento il cui il frate è uscito con il Santissimo fuori dalla Chiesa per benedire simbolicamente tutte le persone a passeggio e l’intera cittadina.