Con un “Grazie per averceli donati” si è conclusa la vacanza di branco 2019

L’11 agosto si sono concluse le Vacanze di Branco 2019 iniziate il 5 agosto scorso, che ha coinvolto 30 “lupetti” (scout Agesci tra gli 8 e i dieci anni) sansalvesi, il gran capo Baloo don Raimondo Artese (potendo contare sul supporto in parrocchia di don Vincenzo Giorgio), vecchi lupi, rover, e diversi volontari del gruppo scout che hanno prestato servizio per i più piccoli.

Ogni anno i capi scelgono una meta e un tema per far vivere un’esperienza unica ai bambini che durante l’anno hanno frequentato la comunità scout. A ospitare la vacanza di branco 2019 è stato il convento di Sant’ Antonio a Lama dei Peligni, una struttura che si trova ai piedi della Maiella e che il parroco della chiesa di San Giuseppe ha preso in gestione per ospitare diversi ritiri parrocchiali.

Il tema scelto che ha fatto da sfondo alle diverse attività educative, di crescita e di riflessione studiate e progettate apposta per l’occasione è stato il film “Kirikou e la strega Karabà”, un lungometraggio d’animazione del 1998, scritto e diretto da Michel Ocelot, basato su un racconto folkloristico dell’Africa occidentale: un bambino che combatte e libera il suo villaggio da una strega che dopo essere stata liberata da una spina nella schiena diventa buona. Autonomia, altruismo, amore per il creato, coraggio, andare oltre le apparenze, accoglienza, erano i tempi a cui i lupetti erano chiamati a riflettere tramite la lettura di un brano di vangelo, una storia che aiutava a comprendere il passo del vangelo con un linguaggio che dava il senso immediato della Sacra Scrittura. Non sono mancate le attività manipolative, il bagno nel fiume, la possibilità di essere ascoltati e di ascoltare le gioie e le sofferenze proprie e quelle dei compagni. Nulla è stato lasciato al caso.

Don Raimondo li ha accompagnati in ogni momento e durante le diverse camminate, compresa la scalata dei mille metri di montagna, evidenziava le bellezze della natura.

tre nonni cuochi Giovina, Pierino e Vito oltre che a cucinare hanno dato un grossissimo supporto a tutto lo staff capi per tutte le attività.

In una delle ultime sere i ragazzi hanno scritto su un foglietto la spina (come quella della strega di Karaban) che impediva di essere accogliente nei confronti dell’altro. Tutti i foglietti sono stati poi bruciati in un gran falò. 

Durante il campo è stato coniato un motto, “La tua forza è nell’innocenza e nell’intelligenza vigile” che è stato fatto stampare su una maglietta regalata poi a tutti gli scout presenti ed è diventato il testo di una canzone inventata da loro e poi cantata e suonata nella giornata conclusiva.

I ragazzi che a ottobre passeranno nella sezione del reparto e che durante il consiglio della Rupe vissuto nel penultimo giorno, hanno fatto commuovere capi e compagni di viaggio. Per alcuni bambini la vacanza di branco ha fatto superare diverse paure come quella del buio per altri è stato il momento di mettere a frutto il proprio carisma come quello della chitarra. Tutti si sono rivelati delle bellissime scoperte.

Domenica 11 agosto, come consuetudine in questi tipi di campeggi, anche i genitori sono stati chiamati a vivere l’esperienza degli scout con i loro figli. Dopo la partecipazione alla mensa eucaristica, tutti hanno vissuto dei bellissimi momenti di convivialità e di condivisione dei pasti in un clima di assoluta semplicità. I genitori, autogestendosi e senza nessuna programmazione, hanno portato un pasto da condividere con tutti gli altri.

Dopo l’ammaina campo e i saluti conclusivi, uno dei capi, Matteo Fabrizio. ha invitato tutti a fare un minuto di silenzio per Eugenio Di Petta, un capo scout molto carismatico e che per tantissimi anni ha guidato proprio i lupetti, venuto a mancare qualche anno fa. “Se siamo qui è proprio grazie a lui e a quanto ci ha trasmesso“. Chi ha conosciuto Di Petta, ha rivisto nella vacanza di branco 2019 la sua impronta: complicità e armonia staff scout e bambini felici.

Una settimana senza genitori e senza cellulari è divenuta l’occasione per crescere, fare nuove amicizie, imparare a condividere ed ad amare la natura e per essere educati a lasciare un mondo migliore di come l’hanno trovato secondo le indicazioni del fondatore dello scoutismo Robert Baden Powel. 

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