Che bello sarebbe se l’Italia adottasse l’imprinting della scuola finlandese
(Sintesi dell’articolo https://www.tuttoscuola.com/finlandia-un-modello-scuola-alternativa/ pubblicato il 2 agosto 2022 di Marco Braghera, da quattro anni per un dottorato di ricerca in Finlandia )
A dimostrazione di quanta attenzione e sostegno i finlandesi abbiano verso il loro sistema educativo Finlandia per la consegna del diploma di scuola superiore è prevista una giornata nazionale di festa.
La scuola Finlandese può essere chiamata la scuola della domanda. Si privilegia la capacità, infatti, di fare domande a quella di dare risposte pre-confezionate. L’ascolto e l’osservazione del docente prevale sul suo intervento diretto. Si impara facendo e fino a 13 anni non ci sono voti.
Quanta energia, annientamento della creatività e quanto tempo sprecato sia da parte dei docenti che degli alunni nell’elaborazione, sottoposizione, e studio finalizzato al voto.
L’insegnamento di sostegno in Finlandia è unico al mondo perché si basa sul riconoscimento delle reali difficoltà di apprendimento, sulla loro evoluzione e prevenzione piuttosto che sulle cause mediche.
Il concetto di classe è superato da tempo e si lavora per gruppi e sottogruppi di apprendimento dove ogni studente può trovare ciò di cui ha più bisogno: un approfondimento, un recupero o lo sviluppo di un particolare talento. Questo sistema favorisce l’inclusione e lo sviluppo delle competenze sociali.
ll focus è centrato sullo studente e sulle relazioni: si dà più importanza alla responsabilità e alla fiducia che alle verifiche o agli esami.
Gli insegnanti in Finlandia tendono a non dare valutazioni negative agli allievi. Sanno che questo rischia di diminuire la loro motivazione e indirettamente di aumentare la disuguaglianza sociale.
In molti sistemi scolastici i ragazzi vengono valutati con un sistema standardizzato che compara le carriere scolastiche, l’apprendimento o le capacità per farne delle medie statistiche (la media della classe, la media nazionale, ecc.). Dopodiché si definiscono i ragazzi in base alla posizione (sopra o sotto) rispetto a quella media. In Finlandia la valutazione dei ragazzi è basata su una filosofia del tutto diversa: ogni studente viene giudicato a partire dalle sue stesse abilità e dal potenziale che ciascuno possiede secondo il parere del singolo insegnante. In Finlandia un 8 (in una scala da 4 a 10) significa che si è migliorati, che in base alla propria condizione di partenza e alla propria situazione personale c’è stata un’evoluzione positiva. Quindi anche un allievo per il quale la matematica è difficile, che ha difficoltà con la lettura o con la scrittura, ma che si applica e fa esercizi e studia diligentemente, può arrivare ad un 8.
In questo senso, nelle scuole finlandesi il “fallimento” ha un significato diverso rispetto ad altri Paesi. In Finlandia, uno studente o una studentessa che “fallisce”, è qualcuno che non ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità, non qualcuno i cui risultati vengono messi a confronto con delle statistiche.